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Nella città che su tutti i quotidiani fa ripetuti boom di turisti ci si aspetterebbe un servizio di trasporti all’altezza. Su gomma e su ferro tutto dovrebbe funzionare, soprattutto per consentire alle migliaia di turisti che popolano la città di spostarsi agevolmente da un punto all’altro. E non è solo questione di turismo, attenzione. In una metropoli come Napoli il trasporto pubblico dovrebbe, meglio usare il condizionale, costituire un’alternativa alle inquinanti auto e una valvola di sfogo al traffico cittadino. Ma sia nel caso dei turisti che in quello dei cittadini pare che le cose non funzionino proprio. La città arriva da un capodanno coi fiocchi, presenze record, strutture ricettive tutte piene e un programma di festeggiamenti natalizio appetibile.

Se non fosse per i trasporti che lasciano l’amaro in bocca. Metropolitane ferme nella notte di San Silvestro, funicolari a singhiozzo, pullman nemmeno a pagarli. E mica è storia passata. L’incubo trasporti attende puntuale il turista e il cittadino alle porte della metropolitana. Ieri, nella domenica dei musei, la metropolitana ha, di nuovo, lasciato a piedi tutti. E come fai a raggiungere un sito in zona collinare. Musei gratis e soldi per un taxi? No, questa non è mentalità turistica. Scene di silenzio, quelle tra i turisti all’ingresso della metropolitana chiusa per l’ennesimo guasto ed i cittadini delusi dalla loro città. Avrebbero voluto dire molto i napoletani, offrire qualcosa in più. È servizio essenziale il trasporto pubblico cittadino, soprattutto per i tanti turisti che immaginano una Napoli bella come il sole, però poco funzionale e, talvolta, deludente. Resta l’amaro in bocca per una Napoli piena di potenzialità ma ferma sempre al solito punto, alla medesima questione. Bella e dannata insomma. Con una metropolitana che sembra essere maledetta. Con un trasporto pubblico pronto a rifilare sorprese quando proprio dovrebbe funzionare. Una Napoli col sole in fronte ma spesso ferma e inerme dinanzi ai problemi. Proprio come la metropolitana.