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Una giornata di musica, impegno e memoria collettiva. Il tradizionale Concertone del Primo Maggio in piazza San Giovanni in Laterano, a Roma, ha acceso i riflettori su lavoro, diritti e libertà, portando sul palco artisti e messaggi forti.
Tra i protagonisti dell’evento, Leo Gassmann che ha cantato “Bella ciao”, la celebre canzone simbolo della Resistenza: “È un brano che parla di libertà, e in un tempo in cui queste sono sempre più limitate e rinascono le tirannie, cantarla oggi è più significativo che mai”.

Questo è un evento “importante che mette al centro i lavoratori e le lavoratrici – ha detto il cantante –. Noi artisti siamo solo dei sognatori che provano a portare sul palco messaggi necessari”.

Ma il giovane cantautore non ha limitato le sue riflessioni al mondo della musica. Ai nostri microfoni ha lanciato un duro atto d’accusa contro la classe politica italiana, senza distinzioni di schieramento: “È da tutta la vita che non mi sento ben rappresentato dalla classe dirigente. Non è questione di destra e sinistra, quando vado a votare faccio sempre tanta fatica a scegliere a chi dare il voto, poiché tutto il mondo politico non riserva eccessiva attenzione alle tematiche che riguardano noi giovani. L’attuale governo per me è un ‘non classificato’”.

Ad aprire l’evento è stato un messaggio toccante di Papa Francesco: “La musica è bellezza ed è uno strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli”.