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Napoli – «Di fronte alle continue aggressioni, molte della quali armate, che vedono protagonisti e vittime dei giovani, le istituzioni hanno il dovere di intervenire, partendo da una seria e profonda riflessione sui motivi che portano i ragazzi dei nostri territori a innescare una tale escalation di violenza». È quanto afferma Annarita Patriarca, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. «Nelle scorse ore – ha continuato l’esponente del partito di Silvio Berlusconi – abbiamo assistito al ferimento di un 15enne a Gragnano; il minore sarebbe stato sorpreso alle spalle da un gruppo formato da sei coetanei, immobilizzato e accoltellato all’altezza di un polmone, come vendetta di un presunto torto subìto». «Domenica scorsa, a Torre Annunziata, a finire nel mirino era stato un 17enne, che si trovava in strada in un luogo frequentato da tantissimi ragazzi, ed è stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla gamba. Mentre nemmeno un anno fa, sempre a Gragnano, un altro 15enne ha perso la vita, vittima di una spedizione punitiva». «Siamo davanti a un fenomeno preoccupante e insostenibile, ed il rischio è che la situazione possa farsi ancora più problematica, tenendo conto pure del periodo difficile della pandemia, che mina la stabilità emotiva e i rapporti sociali». «L’attività di controllo da parte delle forze dell’ordine, a cui va il nostro ringraziamento per l’impegno profuso, è necessaria ma da sola non basta a evitare che si registrino episodi come quelli che hanno interessato, di recente, l’area stabiese e quella vesuviana. È necessario ripartire dalla cultura del dialogo e della legalità, del rigetto dei miti sbagliati, e del sostegno ai soggetti più fragili, che possono più facilmente farsi irretire da logiche criminali che portano solamente alla violenza, e diventare un pericolo per loro stessi e per gli altri. È il momento di agire, è in gioco il futuro delle nuove generazioni. Bisogna tornare a mettere al centro della vita dei giovani i luoghi di aggregazione in cui crescere e confrontarsi, dando sostegno e appoggio a forme di associazionismo sano orientate a togliere dalla strada, e dalle sue insidie, i nostri ragazzi», ha concluso Annarita Patriarca.