Tempo di lettura: 2 minuti

“Trasformazione, primo passo verso la privatizzazione”. Lo ripete da un anno il Coordinamento campano per l’Acqua Pubblica, nonostante le rassicurazioni del sindaco Manfredi, lanciando l’allarme sulle modifiche allo statuto di Abc Napoli. E lo ribadirà lunedì 5 maggio alle 18, in un’assemblea pubblica in piazza Municipio. A guidare la protesta padre Alex Zanotelli e il costituzionalista Alberto Lucarelli. A 11 mesi dalla delibera di giunta, la riforma dell’azienda idrica sta per approdare in consiglio comunale. Ma i comitati per l’acqua pubblica chiederanno ancora di bloccarla. “Non modificare lo Statuto di Abc – dicono gli attivisti -, ma al contrario di attuarlo in tutti i suoi articoli”.

Si grida al “tradimento del sindaco Manfredi che aveva garantito ai comitati ed a padre Alex Zanotelli che non avrebbe toccato lo statuto”. Si paventa “una siccità devastante” la prossima estate. “Interesserà tutta la Regione – afferma il coordinamento – causata da una riduzione delle portate di 2.200 litri al secondo delle sorgenti di Cassano Irpino e del Serino”. E si punta il dito contro il cambiameto di statuto della partecipata: a detta dei comitati una grimaldello verso una futura privatizzazione. “In primo luogo – sostiene il Coordinamento – sparisce il bilancio ecologico e partecipato che garantiva la vocazione pubblica di ABC e la natura dell’acqua bene comune“. Verrebbe poi “depotenziato il ruolo di controllo del Comitato di Sorveglianza, trasformato in un fantomatico Comitato di partecipazione, i cui membri passerebbero da 21 a 13”. Così faacendo, perderebbero “di fatto la possibilità di sorvegliare sul buon andamento dell’Ente“. Ma non finita. “È previsto – si legge nella nota del Coordinamento – che gli organi decidenti possono discostarsi dagli indirizzi espressi dal Comitato, senza nessun obbligo di motivazione”.

Secondo gli attivisti, “con queste modifiche s’intende mettere il bavaglio alle associazioni ambientaliste, stabilendo la possibilità di decidere qualsiasi cambiamento, senza tener conto degli indirizzi del Comitato“. Da parte sua, Palazzo San Giacomo ha sempre smentito la volontà di privatizzare. Sull’altro fronte, si parla invece di “modifiche che attaccano al cuore lo schema dell’azienda speciale“. Sarà un’estate calda, anche per l’acqua pubblica.