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NAPOLI – Napoli ha una fortuna e non lo sa: nonostante siccità ed emergenza incendi (questa mattina, a Posillipo, uno ha rischiato di danneggiare anche case ed ospedale), ha l’acqua. E se ha l’acqua lo deve anche ad Abc, l’azienda speciale che volle Luigi de Magistris sindaco all’indomani del referendum per l’acqua pubblica del 2011.
 
Lo hanno ricordato questa mattina i consiglieri comunali di Napoli Solidale Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi.
 
Il primo è stato anche commissario dell’azienda speciale. Speciale di nome (o meglio: di diritto) e, per lui, di fatto. Tant’è che l’amministrazione Manfredi, sempre secondo D’Angelo, dovrebbe uscire allo scoperto e difenderla con le unghie e con i denti.
 
“In primis – inizia l’elenco dei motivi D’Angelo – perché è una azienda che manda nelle case dei napoletani un’acqua super controllata, anche in periodi di siccità come questo (vedi, oltre questa in corso, anche la crisi idrica del 2018 che vide Roma chiudere i rubinetti, ma non Napoli). Poi perché mantiene un costo delle bollette tra i più bassi d’Italia. Poi perché non ha debiti e, anzi, ha sempre chiuso il bilancio in positivo reinvestendo i guadagni nelle sue infrastrutture. Poi perché è tutta pubblica. Poi perché i suoi impianti soffrono del 35% di dispersione idrica mentre la media nazionale si attesta sul 42%. Poi perché ha 500 dipendenti che, nonostante le voci denigranti messe in giro, hanno sempre avuto regolarmente gli stipendi”.
 
Cos’è che manca, allora? “Mancano gli oltre 100 milioni che Abc vanta come credito nei confronti del Comune. E’ un credito che è già stato rivisto al ribasso dalla stessa Abc per circa il 30%. E che magari può essere ulteriormente rinegoziato. Ma che, derivante da prestazioni, alcune delle quali vecchie anche di 10 anni, di cui il Comune si è beneficiato, non può essere ignorato”.
 
Al che, la domanda sorge spontanea: è vero che il nuovo direttore di Abc, Sergio De Marco, ancora non si è insediato. Ma nemmeno Abc, finora, ha alzato la voce per pretendere il pagamento di questo debito. Perché? Secondo Sergio D’Angelo il Comune sta pensando di privatizzarla?
 
“Io prendo per buono quello che l’assessore Baretta garantisce pubblicamente: che non vuole privatizzare nessuna azienda. Ma certo, potrebbe essere un’ipotesi. Non c’è chiarezza. E il problema di Abc è proprio il rapporto con il Comune che la vede come una controparte anziché una sua azienda”.