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Se Gesac boccia ancora Grazzanise come aeroporto civile, c’è chi non ci sta, contestando quanto affermato in commissione regionale Trasporti dalla società di gestione di Capodichino e Pontecagnano.

“La Lombardia ha tre aeroporti, la Campania si sta avviando verso uno sviluppo economico non indifferente: perché non può averne tre anch’essa?“. A parlare è Roberto De Micco, generale dell’Aeronautica in congedo. E lo fa con cognizione di causa: ha comandato sia l’aeroporto di Capodichino sia quello di Grazzanise. “Se la Gesac può usufruire di tutti i parcheggi e del resto, lo deve a me – rivendica -. Sono stato l’unico comandante che, appena arrivato, disse che Napoli non riusciva ad avere un aeroporto internazionale serio, perché il piano della Gesac era ostacolato dal fatto che tutti i parcheggi fossero in mano ai militari. Feci un piano con Pollio, l’allora amministratore delegato della società: l’aeroporto lo abbiamo disegnato insieme”.

Della parola di De Micco, perciò, bisogna fidarsi. “Capodichino è un aeroporto che conosco bene, ormai è saturo – sottolinea -. I parcheggi ormai sono quelli, non ne possono più inventare, non potrà più crescere. Quindi ben venga Pontecagnano, come scalo complementare”. Tuttavia, “il problema è che Pontecagnano non potrà comunque crescere più di tanto, perché è posizionato troppo sotto le montagne. E già la Gesac ha detto che ci sarà una sola pista strumentale, quella che viene dal mare. Questa è una grossa limitazione per le compagnie”. Per il generale, “possiamo quindi ipotizzare che questo aumento di milioni di passeggeri arrivi fino a un certo punto, poi si dovrà fermare”. In cifre: “Napoli ne ha 10 milioni, dovrebbe arrivare a 12 milioni con aeroplani più capienti. Con Pontecagnano potremo arrivare a 15 milioni”. Ma Gesac “nel 2005 ha previsto, per la regione Campania, 30 milioni di passeggeri. Questi milioni in più, dove li mettiamo?”.

La previsione è impietosa: “Fra dieci anni ci troveremo ingolfati, senza poter crescere perché non abbiamo aeroporti, e quelli che avremo saranno vetusti. Perciò dobbiamo pensare subito a un nuovo aeroporto, che fra dieci anni sarà pronto”. Ecco, secondo De Micco, la necessità di Grazzanise, “prevedendo la costruzione, per fasi, di un aeroporto ex novo, facendo però restare lo scalo militare”. E per difendere l’idea, l’ex comandante ribatte punto su punto a Gesac. Nello scalo casertano la pista non ha le giuste distanze di rispetto? “Bisogna vedere cosa si intende per distanze di sicurezza. La pista di Grazzanise è stretta, perché è stata fatta per i caccia militari, è larga 30 metri per 3,5 chilometri di lunghezza. Ma è facilmente allargabile a 45 metri”.

I costi sarebbero troppo elevati? “L’aeroporto costa, certo. Ma lo possiamo fare in maniera modulare, e crescere in una certa maniera”. De Micco non condivide nemmeno l’idea di Grazzanise strozzato dalla concorrenza di Roma Fiumicino. “Grazzanise – argomenta – sarebbe l’aeroporto della Campania, una cosa diversa. Fiumicino ha i suoi passeggeri, i nostri sarebbero quelli che vanno a Capodichino, distante 40 chilometri, con una metropolitana già presente. Probabilmente siamo noi della Campania a fare concorrenza a Fiumicino, che è oberato, e non il contrario”.

Senza trascurare il fattore sicurezza. “Nella proposta dell’Enac al ministero dei trasporti – rammenta il generale – c’è un piano in cui Ciampino è troppo inurbato, ha troppi passeggeri, ed è pericoloso. Se fosse accettato il piano, Ciampino dovrebbe ridursi, o addirittura sparire, in funzione di un nuovo scalo nella zona di Frosinone. Ma parlare di Ciampino e non di Capodichino, che è dentro la città, è un nonsenso”.