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Sistema aeroportuale campano, è scontro sul no al sito di Grazzanise. Una scelta ribadita da Gesac – gestore degli scali di Capodichino e Pontecagnano – in un’audizione in commissione regionale Trasporti, dove lo scorso 13 marzo c’era Michele Miedico, direttore ambiente, pianificazione e progetto Salerno.

Sulle barricate sono ancora le associazioni aderenti al comitato No Fly Zone, che da anni denuncia disagi causati dall’aeroporto di Napoli, ritenuto ormai saturo: inquinamento acustico e atmosferico, voli a bassa quota in piena città. I rappresentanti del comitato, già auditi a febbraio, chiedono stavolta alla commissione un faccia a faccia con Gesac.

“Cerchiamo risposte, ma soprattutto – afferma una nota firmata da Stefania Cappiello (No Fly Zone), Antonio di Gennaro (Assoutenti Campania Mobilità) e Giovanni Natale (Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli) – dobbiamo avere risposta alla domanda che si è posto anche il presidente Cascone, nella seduta del 13.3.2023, ‘se dal 2002 al 2018 non è mai stato fatto niente a Grazzanise, un motivo ci sarà?’ O dobbiamo rassegnarci alla proposta di Gesac che prevede la crescita infinita di Capodichino?”. Per le associazioni, “la scelta della regione di approvare la rete aeroportuale campana con Capodichino e Pontecagnano, sembrerebbe una rinuncia ad un sistema aeroportuale campano strutturato su tre scali con Grazzanise Hub, unica garanzia per un trasporto aereo del XXI secolo”.

La strategia di Regione e Gesac precluderebbe, infatti, “una logistica aeroportuale Campana adeguata agli stimati volumi di traffico 2030-2050, integrati nel Trans-European Transport Network/TEN-T”.

No Fly Zone sottolinea: “In sintesi, il Master Plan presentato per l’ottenimento della Concessione totale al 2043, prevedeva un aumento del traffico passeggeri dai 5 milioni del solo Capodichino ai 6,3 milioni del 2012 (data prevista di apertura di Grazzanise), ai 10 milioni del 2020, ai 15 del 2030, fino ai possibili 24 milioni del 2043”. Si aggiunge un’altra stima: “L’impatto occupazionale diretto, indiretto e indotto, al 2030, era di circa 15mila addetti e di circa 22mila nel 2040”.

Critiche a Gesac, in un post Facebook, arrivano anche da Francesco Bianco, generale dell’Aeronautica in congedo, per 36 anni direttore dei Servizi Amministrativi e Logistici dell’Aeroporto militare di Capodichino. “Quante inesattezze sul rapporto fatto in Commissione! – scrive l’ex ufficiale, anche ex consigliere regionale ed assessore comunale a Napoli – 1)L’Aeronautica Militare si dichiarò disponibile a cedere l’aeroporto Militare di Grazzanise, ritenuto non più strategico. 2) La Direzione Generale Aviazione Civile ( Civilavia, un tempo, oggi Enac) dichiarò indispensabile per la Campania un nuovo Aeroporto a Grazzanise.3) sulla piana del sito esiste già una fitta rete di infrastrutture che non vanno costruite ex novo come accadde per Fiumicino o Malpensa (Asse Mediano; Metropolitana fino a Villa Literno; Alta Velocità che taglia proprio la pianura di Grazzanise). 4) Terreni da espropriare di poco valore economico, perché non con insediamenti industriali, urbani, di coltivazioni agricole o frutteti. 5) La presunta concorrenza con Fiumicino è strumentale: l’aeroporto romano, infatti, ha già dichiarato la sua saturazione, tant’è che si pensa di costruire un nuovo aeroporto a Frosinone!“. Gesac e la Regione, però, tirano dritto per la loro strada.