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Napoli – La notte del 14 novembre un’infermiera dell’ospedale Santobono è stata aggredita dai genitori di un bimbo di 12 anni con un estintore e una bombola d’ossigeno. La causa scatenante alla base dell’episodio sarebbe dovuta al disaccordo dei genitori nella somministrazione di un farmaco, in quanto il figlio sarebbe stato un soggetto asmatico. L’infermiera, minacciata di morte, come si evince da un filmato reso pubblico sui social, è stata costretta a nascondersi in uno stanzino per evitare il peggio, mentre il personale ospedaliero cercava di proteggerla dai malintenzionati.

 
Negli ospedali campani registriamo un clima di guerra, ogni settimana il bollettino delle aggressioni evidenzia un quadro drammatico – commenta Pasquale Di Fenza, Consigliere Regionale dei Moderatifacinorosi e violenti non possono continuare a fare il bello e il cattivo tempo nelle strutture sanitarie, vanno fermati con forza. Questi criminali vanno processati per direttissima, non è possibile che nessuno paghi e gli infermieri restino sempre in una situazione di costante pericolo. Non è la prima volta, così come in questo caso, che le forze dell’ordine non riescono a frenare l’ira di tali soggetti che se ne fregano e proseguono nelle aggressioni pur in loro presenza. È arrivato il momento di garantire più sicurezza nei pronti soccorso, non bastano le guardie giurate, serve un presidio fisso dei militari. Esistono pene serve per chi aggredisce il personale sanitario ma vanno applicate senza sconti, in maniera rapida e veloce. Di questo passo nessuno vorrà metterci più piede nei pronti soccorso”, conclude Di Fenza.