- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Con il doppio concerto di Frida Bollani Magoni e dell’Operaquartet di Louis Sclavis, Luigi Cinque, Paolo Damiani e Anais Drago prende il via l’11 dicembre la quarta edizione di Sacro Sud. Il festival ideato e diretto da Enzo Avitabile presenta 7 concerti in 4 chiese di Napoli: dalla Basilica di San Giacomo degli Spagnoli alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia, passando per la Basilica di San Domenico Maggiore e la Chiesa di San Francesco e Santa Chiara a Ponticelli. Promossa e finanziata dal Comune nel progetto Napoli Città della Musica e organizzata da Black Tarantella, la rassegna ospiterà fino al 6 gennaio, artisti italiani e internazionali provenienti da Francia, Germania, Portogallo, Turchia, Iran, Pakistan e Mali. Dopo il via alla Basilica di San Giacomo degli Spagnoli, Sacro Sud proseguirà il 15 dicembre con un evento che vedrà protagonista lo stesso Enzo Avitabile nel primo dei due concerti realizzati per questa edizione. Alle 20.30 alla Basilica di San Domenico Maggiore, il cantautore e compositore presenta “Devozioni”, progetto inedito che riunisce nomi importanti della world music come Alfio Antico (tamburo a cornice), Luigi Lai (launeddas) e il pakistano Ashraf Sharif Khan (sitar). Sabato 16 dicembre (20.30), la Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia accoglierà, invece, il concerto di Cristina Branco, artista portoghese. Il festival prosegue poi il 19 dicembre con Kayhan Kalhor, musicista iraniano che si esibirà alla Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia con il musicista turco Erdal Erzincan (baglama). Venerdì 21 dicembre, il terzo dei concerti a Donnaregina Vecchia vedrà protagonisti il trombettista e compositore tedesco Markus Stockhausen insieme col musicista iraniano Alireza Mortazavi. A chiudere la rassegna, il 6 gennaio alle 19.30 sarà nuovamente Avitabile, protagonista nella Chiesa di San Francesco e Santa Chiara a Ponticelli del live “Napoli & l’Africa”, con la partecipazione del griot maliano Baba Sissoko.
Musiche sacre e devozionali, preghiere laiche e canti randagi, alimentano questo festival ideato e realizzato per accogliere persone predisposte a sentire, vedere, conoscere, meditare e ascoltare” dice Enzo Avitabile.