- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Napoli – “C’è un rischio concreto di attentato terroristico a Napoli: un rischio serio ed imminente”. E’ quanto sostengono gli inquirenti dopo le indagini che hanno portato all’arresto di un gambiano di 22 anni che aveva giurato fedeltà al Califfato. “Si è creato un circuito napoletano con contatti in Spagna e Francia che rende il rischio di un attentato terroristico a Napoli molto concreto e che potrebbe coinvolgere una moltitudine di persone”, ha sostenuto il GIP Isabella Liaselli nelle motivazioni che hanno portato alla convalida del fermo dell’africano integralista.

Nelle intercettazioni telefoniche captate dai ROS e dalla DIGOS si è risaliti a circa 30 contatti telefonici che costituiscono la rete del terrore: “Mi hanno chiesto di lanciarmi con un’auto contro la folla”, ha sostenuto il gambiano nel corso dell’interrogatorio di convalida svolto il 20 aprile nel carcere di Benevento.