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NAPOLI – Enzo Amendola ha accettato la candidatura che gli ha proposto il Partito Democratico per le prossime elezioni politiche del 25 settembre.

Non si tratta di un posto al sole, tutt’altro: Amendola correrà nel listino per il seggio al Senato della città di Napoli al terzo posto, dietro Dario Franceschini e Valeria Valente.

La scelta di Enrico Letta ha fatto molto discutere: con le regole della legge elettorale in vigore, deve accadere un mezzo miracolo per vederlo eletto.

Ma lui, napoletano di 48 anni, è uno dei politici più stimati, non solo in città e non solo dalla sua parte politica.

Eletto deputato nel 2013, tre anni dopo Matteo Renzi lo chiamò al governo affidandogli il ruolo di Sottosegretario agli Esteri. Con il secondo governo di Giuseppe Conte divenne, invece, ministro per gli affari Europei. Ed è in questo ruolo che, assieme ad altri due dem, il commissario europeo Paolo Gentiloni e all’allora ministro del Tesoro Roberto Gualtieri, diventa il vero uomo del Recovery Found e dei 209 miliardi di euro che l’Europa mette a dispozione dell’Italia. 

L’Europa è da sempre al centro della sua azione politica. Tanto che, sebbene il Pd non l’avesse indicato, anche Mario Draghi lo ha voluto fortissimamente nel suo esecutivo nelle vesti di Sottosegretario con delega agli affari europei.

Ma tant’è: come ha dichiarato qualche giorno fa il politologo Mauro Calise sul Corriere del Mezzogiorno, quando si parla di Amendola, si parla di un “alieno”.

E una dimostrazione l’ha data anche oggi: mentre molti suoi colleghi fuggono davanti alle candidature tutt’altro che blindate, su Twitter ha appena annunciato che il 25 settembre sarà della partita: “Per cultura politica e personale sono sempre convinto che il noi venga prima dell’io. La mia è una candidatura di servizio, per rispetto degli elettori e dei militanti del Pd che hanno sostenuto il lavoro svolto in Europa in questi anni. Come sempre, con disciplina e serietà. A tutti quelli che mi stanno inondando di affetto e parole di stima, grazie davvero. I vostri messaggi sono il motivo per cui vale la pena spendesi fino all’ultimo in questa campagna elettorale. Napoli è la mia città. Difendiamo la Campania, l’Europa è la nostra comunità di destino”.

Ma, al di là dell’Europa e di questa “candidatura di servizio”, il destino cosa potrebbe riservare ad Amendola? Secondo i bene informati nelle stanze del potere napoletano e romano, potrebbe presto diventare l’anti-De Luca: il leader di un nuovo centrosinistra alla guida della Regione Campania.