- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Napoli – E’ l’ospedale di riferimento della Campania e per la stampa inglese è il migliore in Italia nella lotta al coronavirus. L’unico – sottolinea un articolo di Sky Uk – dove non ci sono medici infettati. Elogio dall’Inghilterra per il Cotugno di Napoli che da oltre un mese è in prima linea per l’emergenza covid-19.

“Guardie di sorveglianza in tutti i corridoi e un percorso di disinfezione automatico che somiglia ad uno scanner di aereoporto di Stuart Ramsay, capo corrispondente (UK). In Nord italia in centinaia del personale sanitario si sono ammalati combattendo la pandemia del coronavirus e dozzine hanno perso la vita – ma lontano, nel sud, hanno avuto tempo per prepararsi.

All’ospedale Cotugno, specializzato in malattie infettive, che ora tratta solo pazienti Covid19, guardie di sicurezza sorvegliano i corridoi. Entrando, passiamo sotto un macchinario di disinfezione che sembra lo scanner di un aereoporto, ma che ti pulisce completamente. Mentre il diffondersi dell’epidemia ha colto tutti di sorpresa nel nord e il personale medico si è trovato senza protezioni, le cose in questo ospedale sono andate diversamente. Siamo stati portati, completamente vestiti di tute e occhiali di protezione, in una delle loro Unità Intensive. Qui siamo ad un livello completamente differente rispetto a tutto quanto visto finora. Lo staff che assiste i pazienti indossa maschere super avanzate simili a maschere antigas diverse da quelle normalmente indossate negli altri ospedali. Sono rivestiti da una tuta ermetica che fa in modo che medici ed infermieri siano davvero isolati. Incredibilmente, almeno per ora, nessun membro dello staff si è infettato, sembra che quindi questo sia possibile, basta avere le giuste forniture e seguire i giusti protocolli.
Avvertiamo un improvviso cambiamento. Un infermiere ci passa disperatamente veloce accanto con una siringa, un paziente all’interno di una camera è improvvisamente peggiorato. Possiamo vedere che prepara un’iniezione fuori dalla stanza del trattamento. Non entra mai nella stanza ma comunica attraverso una finestra collegata col paziente. Questi non escono mai dalle loro stanze durante la crisi, e questo è uno. Quando è pronta, la medicina passa attraverso una porta a compartimento. Ricordate: non è mai entrato nella camera, non ha toccato niente e nessuno, ma immediatamente si toglie guanti e camice. l’attenzione ai dettagli è costante.

Questo ospedale è un’eccezione nel sud del paese. Era già il più avanzato, ma adesso ci rendiamo conto che tenere al sicuro il personale sanitario è possibile. Quello che ci dicono è che tutti e nessuno si possono infettare, non solo gli anziani. Ci sono molti giovani pazienti giovani in trattamento ed è interessante notare che i più colpiti sono della classe sociale media. Chiedo perchè? La risposta è ovvia: lavorano. Quello che ci preme sottolineare è che le severe regole di separazione tra materiale infetto e pulito vengono seguite da tutti, ma le guardie di sicurezza nei corridoi di connessione lo ricordano in caso qualcuno lo dimentichi.

Ci spostiamo e i corridoi dietro sono bloccati come se stesse entrando un paziente. Questo accade ogni volta perchè è la chiave per fermare il virus. ‘Questa è la prima cosa da fare in questo genere di ospedali’, il primario di pneumologia, Dott. Parrella, mentre molti pazienti sono passati. ‘E’ molto molto importante separare i corridoi e organizzare come vestirsi e spogliarsi, come far entrare un medico o un infermiere nelle stanze, come indossare bene le maschere, è molto importante’. Gli domando se avere le giuste protezioni è ugualmente importante ‘ Certo, noi combattiamo per questo, combattiamo per averli, comunque adesso li abbiamo’, risponde. Ci mostrano il reparto di sub-intensiva sono già ricoverati ma le cui condizioni non ancora peggiorate, ma le stesse regole di separazione delle UTI sono rispettate. Una striscia bianca e rossa segna un confine che non può essere oltrepassato. La linea di separazione tra personale pulito e personale che assiste gli infetti. Le due linee devono essere assolutamente separate. La separazione è la chiave. La conoscenza di questa separazione da parte questi medici è quasi impossibile per il personale del nord perchè i pazienti arrivano in numero maggiore. I medici costantemente parlano di TZUNAMI. Due guardie corrono dal dottor Fiorentino. Lui controlla costantemente che lo staff osservi meticolosamente i picchi per contenere il contagio. Mi passa accanto per spiegare alle guardie come devono trattare i pazienti. Il vantaggio di questo ospedale è che lo staff, rispetto a quelli nel resto del paese, è abituato a trattare infezioni molto serie come HIV e tubercolosi.

Spiega che le misure che stanno attuando per i Covid19 sono la loro seconda natura. Questa conoscenza ha protetto il loro staff. C’è un alto numero di infetti tra il personale del nord, mi dice, perchè loro non sono in grado di attuare questa separazione. Non lo dice per dare loro colpe, è solo un dato di fatto. ‘In questo ospedale, nessuno” dice. Lui sa che sono stato nei più colpiti ospedali del paese, in particolare in Lombardia, ed è disperato nel sapere della loro situazione. So che le immagini che abbiamo mostrato nei nostri servizi sono un vero incubo per ogni medico. Con la crescita della pandemia, vedremo salire il numero di infetti e dei morti. I sanitari sono in prima linea e anche loro soccombono per la malattia. Tuttavia non è inevitabile. Non ci sono, ma esistono i mezzi, semplicemente non sperano per il meglio”.

Il Video