America’s Cup, dal Mase via libera alla procedura sprint per le opere temporanee a Bagnoli. Gli interventi non saranno dunque sottoposti a Valutazione di impatto ambientale (Via), procedimento più lungo e complesso. A decretarlo è stata la Direzione Generale Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. A richiedere al ministero di pronunciarsi sull’assoggettabilità a Via è stata Invitalia, presentatrice del progetto “Opere necessarie all’esecuzione della 38th America’s Cup”. L’istanza ha aperto quindi una Vav (Valutazione assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale), conclusa adesso dal Mase.
Nelle motivazioni del provvedimento, emerge il parere favorevole all’esclusione da Via della Sottocommissione Pnrr della Commissione tecnica Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) – Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima). Un sì subordinato al rispetto di una condizione ambientale. “Devono essere definite le misure di mitigazione – si legge nel parere – atte a minimizzare l’eventuale impatto cumulato con interventi in atto o programmati riscontrato durante il monitoraggio ambientale; I risultati dei monitoraggi ambientali previsti dovranno essere raccolti in rapporti periodici e trasmessi al Mase e ad Arpa Campania con periodicità trimestrale”. Positivo anche l’esito della Valutazione Appropriata (Livello II), fase cruciale della Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca), applicata quando si sospettano effetti negativi di un progetto sui siti della Rete Natura 2000. Quest’ultima è a rete di zone di protezione speciale, creata dall’Unione europea per tutelare specie animali e vegetali identificate come prioritarie. Per Bagnoli, la sottocommissione valuta l’assenza di incidenza negativa. Secondo i decreto Mase, al commissario straordinario per la bonifica Gaetano Manfredi, la legge invece demanda la valutazione sui rischi degli interventi per la salute dei lavoratori e degli altri fruitori dell’area. Per queste opere la consegna è prevista il prossimo aprile. Ed è coinvolta anche la colmata.
Sulla necessità di ricorrere a Via si era viceversa pronunciata la Soprintendenza Speciale per il Pnrr, organo del Ministero dei Beni Culturali. Parere destinatario delle controdeduzioni di Invitalia. Contrarie alle procedura sprint anche varie associazioni ecologiste. Il decreto “lascia davvero increduli” secondo l’architetto Antimo Di Martino, tecnico della Rete No Box Diritto alla Città, una delle sigle a produrre osservazioni nella Vav. “Un tema – sostiene Di Martino – di così grande rilevanza dal punto del rischio sanitario per la popolazione, per i lavoratori impegnati, per i Team e le squadre in gara, di così grande rilevanza dal punto di vista ambientale viene risolto da un Decreto Direttoriale invece che da una valutazione dell’apposita Ctva (commissione tecnica di valutazione ambientale) come sarebbe giusto”. L’esponente No Box sottolinea: “La Cvta è composta da ben 52 esperti che dovrebbero e potrebbero più correttamente valutare se opere di questa portata e delicatezza (visto che i sedimenti sono fortemente inquinati a rischio di dispersione e realizzazione di altre diverse combinazioni tossiche) e responsabilità debbano o meno una valutazione Via. Invece, sospettiamo che per mettere fine alle discussioni esse siano state risolte da un decreto direttoriale che non ammette l’assoggettabilità a Via”. Avverso la decisione è ammesso ricorso al Tar.
(Foto da decreto Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Direzione Generale Valutazioni Ambientali)