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Napoli declinata nelle parole e nella musica dei cantanti partenopei che la portano in tutto il mondo. Una città esplicita, chiara, che si mostra così come appare al turista ed al cittadino. E’ innegabile però che esistano lati oscuri, talvolta misteriosi, che si celano anche nella musica. Lo ha fatto Ozpetek con “Napoli Velata” ed anche Paolo Sorrentino in “The Young Pope”, senza raccontare Napoli certamente, ma di sicuro mostrando uno degli aspetti che sfocia anche nel commerciale e che attira l’attenzione di tutti. L’anonimato, il misterioso, l’enigma. Ecco Liberato, il rapper che racconta Napoli senza svelare la sua identità. «Nove Maggio» e «Tu T’e Scurdat’ ‘E Me», i due brani di successo espressi nei videoclip di Lettieri quasi con dei colori caravaggeschi.

Ma ecco che spuntano varie ipotesi: dietro al rapper potrebbero esserci Frenetik & Orange, polistrumentisti romani dal background internazionale avvistati a Torino proprio in concomitanza con la uscita pubblica di Liberato, sul palco con cappuccio nero s’intende. In ogni caso, oltre ogni previsione, i rumors della musica confermano la presenza di un vero e proprio collettivo dietro all’artista. C’è chi parla di Calcutta e chi di altri rapper. Un vero e proprio progetto alle spalle di Liberato ed una idea che funziona. Che sveli presto la sua identità? O, seguendo Sorrentino nella serie televisiva Sky, è meglio nascondersi nell’anonimato? D’altronde l’attesa del piacere è essa stessa il piacere.