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Napoli – Arpac ha completato il censimento degli scarichi costieri in Campania. I dati più allarmanti si registrano a  Napoli Est.  

Nell’intera Regione sono addirittura 475 le fonti inquinanti che rovinano la qualità delle acque. Queste sono classificate in dieci categorie ed evidenziate su una mappa interattiva consultabile sul sito web dell’Agenzia. La zona più a rischio della Campania, in termini di inquinamento dei mari, risulta essere l’area orientale di Napoli. Dal porto partenopeo fino alla zona della sesta municipalità spuntano i dati inquinanti più pericolosi.  Sono addirittura 13 gli scarichi indicati con il colore rosso – e quindi più nocivi – nell’area di Napoli Est. 

Dal Borgo degli Orefici, passando per l’ex area industriale di San Giovanni a Teduccio, fino alle vicinanze del Comune di Portici si osservano gli scarichi più aggressivi. I dati poco incoraggianti, al momento, si rifanno alla situazione di maggio 2020. 

Quest’ultimi sono implementati in un Sistema informativo territoriale e pubblicati su una mappa interattiva sul sito Arpac (Clicca qui). 

«Si tratta di un lavoro», spiega il direttore generale Arpac Stefano Sorvino, «che ha una finalità non soltanto conoscitiva. In realtà l’Agenzia, durante la consueta campagna di monitoraggio condotta nel corso della stagione balneare, riscontra talvolta fenomeni, anche temporanei, di inquinamento che interessano le acque di balneazione e ne condizionano la fruibilità. In un’ottica di collaborazione tra enti, la mappatura degli scarichi permette di risalire più agevolmente alle possibili cause di contaminazione e di intervenire rapidamente per superarle».