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Napoli – Dopo mesi di indagini e attività congiunta di Interpol Italia e Interpol Santo Domingo sono atterrati all’alba a Fiumicino con un volo dedicato otto latitanti, sette uomini e una donna, con alle spalle diverse storie criminali, ma uniti dall’essere scappati ai Caraibi pensando di farla franca. Per loro le imputazioni vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, alle truffe agli anziani, al traffico internazionale di droga, alla bancarotta fraudolenta, con pene che oscillano dai circa quattro agli oltre 13 anni di reclusione.

Gli otto latitanti hanno firmato i verbali d’arresto e sono già diretti verso i vari istituti carcerari dove sconteranno le loro pene. Tra loro anche Oliviero Zilio, 67 anni padovano, noto imprenditore edile del Nord est, condannato ad oltre 4 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e reati finanziari (provvedimento del Tribunale di Catanzaro, in carico alla Squadra mobile di Padova). Ex vice presidente del Padova Calcio, è noto alle cronache per aver distolto dalle sue società immobiliari 2 milioni e 400.000 euro; in Italia con le sue società di costruzione ha edificato un polo turistico a Davoli, in provincia di Catanzaro, mentre nella Repubblica Dominicana ha costruito un resort a circa 60 km da Santo Domingo, dove viveva e dove è stato fermato.

Ha invece dei ‘brillanti’ precorsi criminali e la pena più lunga da scontare Teresa Amante, 57 anni di origini siciliane, condannata in sette procedimenti in diversi posti d’Italia (Genova, Roma, Palermo, Rapallo, Albenga) per reati di truffa aggravata, estorsione e furto per oltre 13 anni di reclusione: provvedimento in carico alla Squadra mobile di Genova. Camaleontica e spregiudicata, esperta nel furto di gioielli e soprattutto nel raggirare anziane vittime, donne per lo più ultra 80enni, in qualche caso con deficit fisici o cognitivi, che derubava dei risparmi di un’intera vita. E’ stata rintracciata da personale dello Scip e dall’Interpol dominicano in un residence riservato, a 150 km dalla capitale Santo Domingo, dove conduceva una vita in vacanza. Era in possesso di documenti intestati ad un’altra italiana, altro espediente utile a rimanere nascosta.

Tra i latitanti catturati anche Salvatore Vittorio, 55 anni napoletano. Colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli, in carico al Reparto Anticrimine del Ros dell’Arma dei Carabinieri di Napoli, per reati gravissimi come l’associazione a delinquere di tipo mafioso e il riciclaggio, secondo gli investigatori Salvatore Vittorio è legato al clan camorristico ‘Contini’ ed era ricercato a livello internazionale. Il clan, spiegano gli investigatori, “ha trasferito nel territorio della Repubblica Dominicana ingenti somme di denaro, di chiara provenienza illecita, che Salvatore Vittorio e suo fratello Raffaele, avevano il compito di riciclare in attività imprenditoriali locali”. Il latitante è stato fermato a Santiago de Los Caballeros (a circa 150 km dalla capitale) mentre usciva dalla propria abitazione per portare i figli a scuola.