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“Bisogna di nuovo accendere i riflettori su Arzano perché nonostante gli sforzi dello Stato di ripristinare la legalità, la camorra lancia  segnali pericolosi alla cittadinanza: “noi ci siamo”. L’ultimo inquietante episodio sarebbe accaduto domenica scorsa. Indagato dalla magistratura come boss del clan degli  Amato-Pagano ad Arzano, Pasquale Cristiano, citato tra l’altro nell’ultima ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere 31 persone a Melito, da un anno agli arresti domiciliari, in occasione della comunione del figlio, avrebbe usufruito di un permesso per partecipare alla celebrazione in chiesa. L’uomo, alla guida di una Ferrari in corteo con una Lamborghini guidata dal presunto capo zona di Frattamaggiore e accompagnato da altre auto di grossa cilindrata avrebbe scorrazzato rumorosamente per oltre mezz’ora per le strade della cittadina. Per agevolare il passaggio del corteo, i guardaspalle avrebbero bloccato gli incroci e fermato il normale traffico veicolare. 

La scena è stata immortalata dagli stessi protagonisti in filmati postati sui social e condivisi e commentati da numerosi utenti. 

La magistratura, le forze dell’ordine, la prefettura ad Arzano stanno conducendo una battaglia durissima contro la camorra e la malapolitica. La pressione investigativa ha portato a importanti risultati ma purtroppo c’è da constatare come il radicamento e la riproducibilità criminale fanno di Arzano un caso nazionale. 

Ricordiamo che il Comune è stato sciolto per infiltrazioni  della camorra per ben 3 volte negli ultimi dieci  anni. In questo clima di effervescenza criminale, commistioni politico-camorristiche e segnali inquietanti come le scritte apparse sui muri della 167, il prossimo mese di ottobre si dovrebbe votare per il rinnovo del consiglio comunale oggi commissariato. C’è il rischio concreto di un pesante condizionamento malavitoso nelle nuove consultazioni e la probabile partecipazione alle elezioni di quei soggetti politici protagonisti nell’aver agevolato le infiltrazioni criminali nella pubblica amministrazione. Nell’eventualità sarà il caso di coinvolgere la commissione parlamentare antimafia nell’esame di legalità dei candidati. 

Vogliamo, infine, ricordare che un commissario prefettizio, il segretario comunale e il capo dei vigili urbani sono stati oggetto di recente anche di pesanti minacce di morte. Ad Arzano, infine, un cronista è stato minacciato e vive sotto scorta. Dobbiamo liberare Arzano, dobbiamo schierarci tutti. Chi resta indifferente è complice della camorra”. Lo affermano in una nota congiunta il senatore Sandro Ruotolo del gruppo misto e Paolo Mancuso, presidente del Pd metropolitano di Napoli.