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“Sono nato in ospedale ho preferito restare lì, era casa mia e mi piace il rapporto con il paziente e trovare soluzioni per le cure, senza andare ad insegnare all’Università”. Inizia così l’intervento di Paolo Ascierto, oncologo ed immunologo del Pascale, intervistato da Gigi Marzullo a Sottovoce, in diretta su Rai Uno.

Numerosi i temi affrontati dal dott. Ascierto, tra i maggiori esperti in prima linea negli ultimi mesi per la lotta contro il coronavirus“Nel 70% dei casi l’affetto da Covid è asintomatico. È fortuna, ma anche sfortuna perché possono trasmetterlo. I sintomi sono influenza e problemi gastrointestinali. I sintomi respiratori però sono i più importanti. Nel Covid le polmoniti più complicate sono molto più frequenti. Percentualmente sono più gli anziani ma anche i giovani si ammalano”, ha spiegato.

Ascierto ha parlato anche del vaccino: “Il vaccino ci sarà, è questione di tempo tecnico. Se risolverà è da vedere. Deve dare immunità più a lungo possibile. Il virus muta, quindi potrebbe richiedere vaccini diversi. Sono convinto che avremo un vaccino che ci darà sicurezza. L’emergenza Covid mi ha fatto lavorare con l’amico e collega Montesarchio più del solito. Ci ha tolto sicuramente la tranquillità, ma ci ha regalato altro. E’ stata importante l’applicazione della telemedicina, che è da mantenere anche in futuro”.