- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Il processo è fissato per il 10 novembre. Davanti al giudice del tribunale di Napoli compariranno i famosi 87 furbetti del cartellino, si tratta dei medici e degli infermieri dell’ospedale Loreto Mare di Napoli, accusati di truffa ai danni dello Stato, che lo scorso 24 novembre sono stati coinvolti nella maxi operazione dei carabinieri. Si tratta dello stesso nosocomio salito alla ribalta delle cronache dopo la morte di un 23enne, Antonio Scafuri, lasciato in codice rosso per quattro ore prima di eseguire un esame diagnostico presso un’altra struttura.

Sul banco dell’accusa i “furbetti del cartellino” che a febbraio furono colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai Nas diNapoli. L’indagine mise in luce un “sistema” nel quale erano coinvolti tutti e tutti si davano una mano cercando di aiutarsi a passare il badge sotto lo scanner quando non potevano. E’ stato il gup Roberta Zinno ad accogliere la richiesta del pm Ida Frongillo sul rinvio a giudizio non solo delle 55 persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare, con l’obbligo di lavorare in ospedale, ma anche per tutti gli indagati a piede libero.

Oltre ai medici e agli infermieri sono coinvolti alcuni amministrativi e informatici, tra cui alcuni sindacalisti. Tra i casi più eclatanti, quello del medico che in orario di servizio andava a giocare a tennis, ripreso dalle telecamere nascoste. Per mesi i carabinieri del colonnello Vincenzo Maresca li avevano filmati, pedinati, intercettati, mettendo insieme elementi di prova che hanno poi consentito ai magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino di chiedere al gip l’emissione dell’ordinanza. Ma scavando tra gli elementi raccolti si e’ arrivati anche all’apertura di una nuova indagine. All’interno dell’ospedale Loreto Mare si fabbricavano falsi referti, con radiografie vere ma di altri pazienti, per chiedere danni alle compagnie assicurative.