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Napoli – Ha preferito lasciare Napoli l’ex attore di Gomorra che, con la madre, è stato “sfrattato” dalla casa dove aveva sempre vissuto per mano di un clan di Scampia che li ha messi alla porta nel luglio del 2021. All’epoca era ai domiciliari con l’accusa di spaccio e dopo le violenze subìte per un grammo di cocaina non pagato, ha preferito fornire all’autorità giudiziaria un domicilio lontano dalla città dov’è nato per timore di ritorsioni.
Secondo quanto emerge dall’ordinanza con la quale il gip di Napoli Linda D’Ancona ha disposto due misure cautelari nei confronti dei due “ufficiali giudiziari della camorra” Leopoldo Marino e Carmine Landolfi, arrestati ieri dai carabinieri con l’accusa di estorsione aggravata, emerge che quella casa venne occupata poi da un altro nucleo familiare. “Io e mia madre” scrive nella denuncia l’ex attore di Gomorra, costretto a sbarcare il lunario anche spacciando per conto della criminalità organizzata, “rimasti ormai per strada, trovammo rifugio sui ballatoi della Vela Rossa dove siamo rimasti tutta la notte impauriti e scossi per quanto accaduto”. Nello spiegare i fatti, l’ex attore di Gomorra non nega di essere seriamente preoccupato per l’incolumità sua e della madre che, invece, ha preferito restare all’ombra del Vesuvio.
La contesa tra i gruppi criminali contrapporti, scrive il giudice nell’ordinanza, “…pur avendo principalmente ad oggetto la conquista delle piazze di spaccio, si è estesa a qualsiasi altra attività o situazione inerente quel territorio dal momento che l’affermazione del predominio in una zona implica un atteggiamento predatorio e intimidatorio che si esplica in tutti i settori, da quello commerciale, con le estorsioni ai titolari di negozi e agli imprenditori edili, a quello immobiliare, con la gestione illecita delle occupazioni abusive di alloggi pubblici, occupazione permanenza nelle abitazioni che può avvenire solo con il consenso dell’organizzazione camorristica dominante”.