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Napoli – “Caro Babbo Natale, tu che di questi tempi ti prepari a distribuire i tuoi doni a grandi e piccini, fai un dono anche ai napoletani: adoperati affinché, dopo quattro anni di attese e tante promesse andate a vuoto, finalmente a Napoli possa aprire, prima delle oramai imminenti festività natalizie, la ‘Casa della Socialità’ “. Comincia così la “letterina” che Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, indirizza al famoso personaggio. Riprendendo quanto denunciato da Anteprima 24 appena qualche giorno fa, Capodanno fa il punto di una situazione di stallo che coinvolge il quartiere Vomero nei pressi di piazza Immacolata, dove doveva sorgere il primo centro sociale collinare.

Il completamento dei lavori furono annunciati un anno fa ma, da allora, l’edificio non ha mai aperto le sue porte e oggi ‘muore’ nell’abbandono: “In verità” – sottolinea Capodanno – “la realizzazione di questo  centro polifunzionale era già stata annunciata con grande enfasi, oltre tre anni fa, poco prima delle ultime elezioni amministrative. In quel periodo, comparve anche uno striscione che ricopriva buona parte della facciata del fabbricato su via Menzinger. Su tale striscione, che portava in calce il nome dell’allora presidente della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, candidato all’epoca, poi eletto al consiglio comunale, si leggeva che erano stati stanziati anche gli importi necessari per l’esecuzione dei lavori, con un impegno di spesa di € 366.000,00.  Dalla delibera citata sono dunque passati quasi quattro anni e, al momento, la possibilità di poter concretamente fruire di questo spazio sociale, a disposizione dei cittadini, appare ancora lontana”. Ad oggi la “Casa” aspetta il collaudo definitivo, poiché all’interno mancano gli allacciamenti di acqua, luce e gas. Nelle parti esterne, intanto, i vivaci colori dei disegni sui muri stanno pian piano sbiadendo e tutt’attorno spuntano erbacce e rifiuti. “E’ auspicabile”  – conclude il presidente – “che, nell’attesa dell’inaugurazione, si provveda quantomeno  alla necessaria e costante manutenzione dell’area dove sorge l’edificio, così come ci auguriamo che, in tempi rapidi, una volta che saranno stati allacciati tutti i servizi essenziali e sarà stata attrezzata essa venga aperta al pubblico”.
 
A cura di Ornella d’Anna