- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Prosegue in commissione Cultura, presieduta da Elena Coccia, il confronto sulle ripercussioni del riconoscimento di maggiori forme di autonomia alle Regioni a statuto ordinario, qualora venisse approvato, nella sua formulazione originaria, l’accordo con il Governo sottoscritto da alcune Regioni nel 2018. Dopo aver affrontato i temi dei beni culturali, della sanità e della scuola, si è discusso oggi di ricerca scientifica. Sono intervenuti il professor Sandro Stajano, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II”, Raffaella Salvemini, primo ricercatore presso l’Istituto di Studi sul Mediterraneo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Antonio Bianco, coordinatore del comitato “Gaetano Salvemini”, e diversi rappresentanti di associazioni e organizzazioni impegnate contro l?autonomia differenziata. Al termine dei lavori il presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito ha proposto che da Napoli e dalla Campania parta una discussione ampia e ricca su questi temi, basata su quei principi costituzionali che devono ispirare ogni azione istituzionale. Si tratta di una battaglia dall’esito non scontato, ha sottolineato, che tuttavia deve essere condotta in maniera unitaria e che il Consiglio comunale potrà promuovere attraverso il confronto sulle ricadute concrete di questo progetto.

Come ha illustrato il professor Stajano, il progetto su quello che più correttamente si deve definire “regionalismo differenziato” lede profondamente alcuni principi fondamentali della Costituzione italiana, smantellando di fatto l?unitarietà nazionale e incrementando disuguaglianze che non giovano alla sviluppo economico del Meridione. Se si pensa in particolare alle centrali della ricerca, come l?Università, i dati mostrano chiaramente che l?approvazione del provvedimento non farebbe che accrescere le sperequazioni, in un sistema per il quale già si sono registrati tagli lineari del 14,9%, a fronte di una redistribuzione agli Atenei del Sud che ammonta appena al 13% delle risorse tagliate. Per queste ragioni, l?Ateneo federiciano, attraverso i direttori dei Dipartimenti e i presidenti delle Scuole di specializzazione, ha presentato un documento nel quale si esprime il più fermo dissenso contro il progetto di differenziazione oggi in campo. Il prossimo 29 luglio, ha concluso il professore, che ha risposto anche a diverse domande degli intervenuti, verrà presentato un Osservatorio al quale potranno prendere parte tutti i protagonisti della vita culturale in Campania, per tenere alta l?attenzione su questi temi e promuovere la mobilitazione attraverso il confronto istituzionale.

Per Raffaella Salvemini, primo ricercatore del CNR, è importante anche puntare, attraverso gli studiosi che fanno ricerca in Italia, sugli elementi che evidenziano l’unità del Paese e non le sue differenze, e per questo sarebbe utile che a questa mobilitazione contro lo smantellamento del sistema costituzionale partecipassero anche altri Atenei del Sud.

Per il consigliere Mario Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra), contro quello che rischia di essere un vero e proprio dramma per il Meridione, il Sindaco di Napoli deve prendere una chiara posizione e farsi promotore di una sfida che tocchi tutti i livelli istituzionali, fino alla Corte Costituzionale. Allo stesso modo la discussione sulle evidenti lesioni dei principi costituzionali di questo progetto andrebbe sollecitata in altri organismi, come la Lega per le Autonomie e i Poteri Locali e la stessa Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.Nelle conclusioni, la presidente Coccia ha ricordato il documento votato in Consiglio Comunale che prevede una seduta monotematica sul regionalismo differenziato e ha chiesto al presidente del Consiglio che al più presto si tenga questa discussione. Con cortese preghiera di diffusione, anche per le foto. E’ gradito un cenno di avvenuta pubblicazione.