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Napoli – «L’autonomia differenziata può rappresentare un rischio per l’unità d’Italia, non esiste solo un Sud cialtrone e clientelare. Bisogna però imporre ai meridionali la logica dell’efficienza e della correttezza amministrativa». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del suo intervento alla trasmissione in onda su LiraTv. Il governatore rivolge però anche una nuova bordata nei confronti del sindaco Luigi de Magistris: «Se ci presentiamo con il volto del Comune di Napoli fanno bene a mandarci a quel paese». Il riferimento, tutt’altro che velato, è al sit-in che ieri mattina la giunta “arancione” ha organizzato a Roma, davanti a Montecitorio, per manifestare contro la linea del governo gialloverde.

De Luca entra quindi nel merito della propria posizione spiegando che «il Comune di Napoli è quello che riceve 362 euro pro capite l’anno, più soldi in assoluto, più di Roma e di Milano. Con tutto questo i cittadini pagano le tasse più alte e hanno i servizi peggiori – aggiunge – oltre al fatto che il Comune ha accumulato un debito di oltre un miliardo. Se ci presentiamo con questa immagine del Sud ci ridono in faccia e fanno bene a mandarci a quel paese. Al Comune di Napoli è stata data anche la possibilità di mettere a lavorare centinaia di giovani e non partecipa al programma per creare posti di lavoro».

Il presidente della Regione mette in fine nel mirino anche il Movimento 5 Stelle e la sua bocciatura al progetto dell’Alta velocità: «Fino a qualche tempo se mi avessero chiesto le priorità, avrei detto il piano sicurezza e il lavoro. Oggi direi la riapertura dei manicomi. Sia benedetto Basaglia in eterno ma, almeno per un periodo di emergenza, la riapertura dei manicomi è una priorità assoluta. Nella relazione – ha aggiunto De Luca nel calcolo dei costi sono state messe le entrate che lo Stato perderebbe per la vendita di gasolio, si preoccupano di mantenere il tasso di inquinamento dei tir. Tra i costi hanno calcolato la diminuzione dei pedaggi per la società Autostrade. Fino a ieri volevano fucilare alla schiena i dirigenti di Autostrade che gestiva il ponte di Genova, ho sentito parole di fuoco e ora calcolano la diminuzione dei pedaggi. La riapertura dei manicomi è una priorità assoluta».