- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – La festa del baccalà non convince e sul lungomare “liberato” piomba l’ennesima polemica. All’indomani dell’attacco lanciato dall’ex governatore Antonio Bassolino, il quale aveva espresso senza mezzi termini il proprio disappunto nei confronti della gestione di via Caracciolo da parte del Comune, a tenere banco sono adesso le valutazioni dei “semplici” cittadini. Negli ultimi giorni, infatti, la pagina social della kermesse “BaccalàRe” è stata letteralmente presa d’assalto da una lunga serie di recensioni critiche. Sotto accusa, in particolare, il costo del ticket di ingresso non proporzionato alla grandezza dei piatti e le lunghe code.

Basta dunque sfogliare il lungo elenco di pareri rilasciati sulla pagina facebook dell’evento conclusosi ieri sera per capire che non tutto è andato per il verso giusto. Emblematico il commento di Tiziana Tagliaferri: “Porzioni microscopiche per un menù stellato doppio (un micro piatto a base di baccalà, una sola scelta di dolce, bibita e caffè) da 45 euro. Peccato, potevano evitare di limitarci alla prova di un solo piatto e darci la possibilità di provare più piatti di ottima ed indiscutibile qualità. Si torna a casa affamati”. A rincarare la dose ci pensa poi Grazia Di Prisco: “Porzioni microscopiche in micro piattini ma con prezzi macro. Se proprio ci volete andare mangiate prima e bevete pure, visto che all’ingresso fanno buttare il tappo della bottiglia di acqua”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’opinione di Ida Picariello: “Avevo preso un ticket da 15 per assaggiare un piatto presente nella brochure, ma allo stand non trovo né lo chef né il piatto. Chiedo quindi il rimborso e mi viene respinto con scarsissima professionalità da parte dell’organizzazione. Non ci andate”. Anche Giovanna Errico va giù duro: “Prezzi cari per piatti buoni ma porzioni microscopiche. Si pagano 25 euro per rimanere digiuni”. Opinione condivisa pure da Emanuela Vittorini: “Assolutissimamente non venite! Piatti orribili, file lunghissime per alcune cose e il dolce, pur pagato, non l’abbiamo mangiato per una fila chilometrica”.

Nel mirino dell’utenza sono dunque finiti soprattutto i listini prezzi e le interminabili attese per consumare un pasto. Massimo Scotellaro, sul punto, fornisce un ampio resoconto raccontando la propria esperienza: “Io e mia moglie siamo andati con entusiasmo a questa manifestazione molto pubblicizzata. Arriviamo e troviamo tanti stand degli chef stellati con varie proposte. Posti all’aperto sotto dei tendoni, tavolo e sedie in legno tipo pic nic oppure area per barbecue. Per la cena menù da 25 euro una persona per un primo, acqua, un caffè e un dolce mignon, oppure per due persone “solo” 45 euro. Poi se vuoi solo una porzione di baccalà fritto da 3-4 pezzi paghi “solo” 15 euro. Beh capisco le stelle ma sempre per strada l’avete organizzato. Forse un po’ meno caro andava bene a tutti”.