E’ accusato di avere puntato un coltello al collo di una commessa di un esercizio pubblico di Perugia facendosi consegnare 2.250 euro e poi, cingendola alla vita, di averla costretta a subire un bacio sul collo. Per questo a un trentatreenne di origini campane sono stati contestati i reati di rapina aggravata e violenza sessuale in un’indagine dei carabinieri che gli hanno notificato una ordinanza di custodia in carcere presso la casa circondariale di Poggioreale dove era già detenuto. I fatti risalgono al 18 gennaio.
L’indagato – ricostruisce la Procura di Perugia – approfittando di un momento di calma si era posizionato dietro al bancone compiendo la rapina.
L’indagine è stata condotta dai carabinieri della stazione di Perugia con la collaborazione del radiomobile della compagnia coordinati dalla Procura guidata da Raffaele Cantone. Gli investigatori hanno esaminato tra l’altro le immagini del sistema di videosorveglianza e si sono avvalse del supporto del Ris di Roma. Hanno quindi permesso di risalire al presunto autore della rapina, di ricostruire la dinamica dei fatti e raccogliere – riferiscono ancora gli inquirenti – “rilevanti ed univoci elementi probatori di reità a suo carico”.
L’indagine è stata condotta dai carabinieri della stazione di Perugia con la collaborazione del radiomobile della compagnia coordinati dalla Procura guidata da Raffaele Cantone. Gli investigatori hanno esaminato tra l’altro le immagini del sistema di videosorveglianza e si sono avvalse del supporto del Ris di Roma. Hanno quindi permesso di risalire al presunto autore della rapina, di ricostruire la dinamica dei fatti e raccogliere – riferiscono ancora gli inquirenti – “rilevanti ed univoci elementi probatori di reità a suo carico”.