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Sono tante le curiosità che scaturiscono dalla Conferenza Programmatica del partito democratico al museo ferroviario di Pietrarsa. Per esempio il caso Bankitalia o l’abbandono del partito di Pietro Grasso passato al gruppo misto dopo l’approvazione della legge elettorale. Rapporti compromessi, equilibri precari e tensioni continue all’interno del partito rischiano di far perdere consensi. In ultimo tiene banco il caso Bankitalia su cui si sofferma a parlare Lorenzo Guerini, vice segretario del Pd.

LORENZO GUERINI -“Al governo Gentiloni va il pieno sostegno del partito anche se sulla riconferma di Ignazio Visco a governatore della Banca d’Italia, ci sono state solo valutazioni diverse”. A qualche domanda velenosa sulla “pace” con il premier risponde: “Non c’è nessuna pace da fare con Gentiloni, perché non c’è nessuna guerra. Abbiamo espresso alcune valutazioni in Parlamento diverse e con la giornata di ieri si chiude la vicenda. Ora c’è un lavoro da fare. Buon lavoro a Visco. L’esecutivo è forte e coeso e la collaborazione è evidente. Ora si guarda in avanti. Bisogna raccogliere i risultati raggiunti in questi anni. Andiamo avanti in questa direzione”.

FRANCESCO BOCCIA – “Oggi è il giorno delle idee, del programma e mi auguro del buon senso”. Dice Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio alla Camera, raggiungendo la sala del museo di Pietrarsa. “Così non si può andare avanti, Gentiloni sta lì perché glielo aveva chiesto il Pd, esattamente come lo aveva chiesto a Letta. Chiedo a tutti di aver rispetto per il lavoro che il governo sta facendo. Questi non sono stati anni semplici, ma sono state fatte cose importanti che dobbiamo mettere a frutto e devono servirci per costruire il programma. A proposito dell’abbandono del partito da parte del presidente del Senato Pietro Grasso, Boccia ha sottolienato: “. È un patrimonio del Paese e piange ancora il cuore per quello che è successo. Penso che il Pd sia ancora la casa di Grasso e di tutti quelli che sono andati via”.

MAURIZIO MARTINA – Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura preferisce non addentrarsi in argomenti spinosi e si limita a sbandierare l’unità e la coesione del partito democratico. “Il Partito democratico lavora unito e sta progettando il futuro. Il Pd Sta costruendo la propria proposta per il futuro dell’Italia – ha affermato – lavoro, impresa, sviluppo sostenibile, cura delle persone. Noi lavoriamo su questo e ci rivolgiamo agli italiani con l’idea che questo partito e questa comunità siano ancora fondamentali per il futuro del nostro Paese. Da qui ripartiamo con grande forza, capacità di ascolto e confronto con la società – ha concluso – che ci porteremo, nelle prossime settimane, in lungo il largo per il territorio”.

ANDREA ORLANDO – Il ministro della Giustizia Andrea Orlando lo ammette: “Il centrosinistra oggi non c’è e va costruito e la legge elettorale, tra l’altro, costringe a fare questo. Basta appelli all’unità, bisogna lavorare per l’unità che significa costruire dei contenuti comuni e anche costruire uno stile dei toni di interlocuzione diversi da quelli che in qualche modo hanno segnato la vicenda che ci ha portato fino a qui”. Ma alla domanda sul gelo con Matteo Renzi risponde: “Non so di geli, né di disgeli”.