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Sono ventiquattro le chiese ed i luoghi di culto di proprietà del Fec, tra Napoli ed i Comuni della provincia, che grazie ai fondi del Pnnr sono tornati o potranno tornare presto al loro antico splendore. Monumenti e chiese che ogni anno sono visitati da decine di migliaia di turisti o affollate da tantissimi fedeli per la celebrazione delle funzioni religiose.
Si è trattato di in intervento che ha richiesto un investimento economico di 31 milioni e 245mila euro e che viene seguito da un tavolo tecnico da un tavolo tecnico permanente, presieduto dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, e istituito in esecuzione dell’Accordo di collaborazione finalizzato all’attuazione degli interventi di restauro conservativo dei beni del Fondo Edifici di Culto (Fec), che ha il compito di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi in corso e di coordinare le azioni dei soggetti pubblici coinvolti.
Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno con delega al Fec , non ha mancato più volte di ribadire la necessità di interventi rapidi su questi beni. Sedici interventi sono stati programmati a Napoli (tra cui le chiese di Santa Chiara, San Domenico Maggiore, San Gregorio Armeno, nonché due campanili – Santa Chiara e Santa Maria del Gesù delle Monache) per un importo di circa 25646000 di euro Per gli interventi nell’Area metropolitana di Napoli è prevista una speda di circa 5599000 di euro. Dei 16 interventi previsti nella città di Napoli uno è già stato ultimato (chiesa di Santa Pietro Martire) mentre altri nove si concluderanno nell’anno 2025 (Chiostro e campanile di Santa Chiara, San Gregorio Armeno, San Giuseppe dei Ruffi, San Domenico Maggiore). Il cronoprogramma prevede il completamento di altri sei interventi nel corso del primo semestre del prossimo anno Nell’Area metropolitana sono stati previsti otto interventi: due già ultimati (Madonna dell’Arco a Sant’ Anastasia e Sant’Antonio a Portici), cinque si concluderanno nell’anno 2025 ed uno si concluderà nel 2026. L’intervento di restauro del patrimonio del Fec è gestito dal Ministero dell’interno, grazie alle risorse del Pnrr assegnate dal Ministero della Cultura. Gli interventi di restauro vedono impegnati il Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche e le locali Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, quella per la città di Napoli e quella per l’Area metropolitana, con il coordinamento della Prefettura. “Un notevole programma di lavori – evidenzia il prefetto – sul quale c’è una particolare attenzione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi”. Un lavoro di squadra che sta dando i suoi frutti “grazie ad un confronto costante e puntuale – prosegue il prefetto – da parte di tutti gli enti interessati, che ringrazio per lo sforzo compiuto”.