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Afragola (Na) – Il bambino di 5 anni escluso dalla recita scolastica perché disabile cambia scuola. E’ la decisione della mamma di Andrea (nome di fantasia), affetto da iperattività regressa con ritardo cognitivo e sospetto autismo, che nei giorni scorsi si è vista comunicare su whatsapp l’esclusione del figlio dalla recita natalizia in una scuola privata di Afragola nel napoletano. E ora è sicura, cambierà la scuola e lo comunica pubblicamente in una lettera all’Ansa in cui esprime tutto il dolore per l’accaduto ma anche l’infinito amore per il proprio figlio: “…non era un’audizione per Broadway o una prima al San Carlo, – scrive la donnaera una rappresentazione tra bimbi della stessa classe di età compresa tra i quattro e i cinque anni. Dico ‘era’ e non ‘è’, perché il mio piccolo non parteciperà, non lo voglio il contentino, non lo accetto, a gennaio il mio bambino andrà anche in un’altra scuola”.

Il “contentino” a cui si riferisce la donna è ai tentativi della scuola di coinvolgere il bambino nella recita dopo che lo scandalo dei giorni scorsi dal web è arrivato fino al Ministero. La storia comincia con l’avvicinarsi del Natale. Come è consuetudine partono i preparativi per la grande festa di fine anno quando si incontra la comunità scolastica per scambiare gli auguri. Era tutto pronto, l’entusiasmo era a mille, il pagamento di una cifra simbolica per i dolci e i regali al personale scolastico era stata versata ma, purtroppo, nella lista dei nomi dei bimbi che dovevano prendere parte a quella rappresentazione natalizia, quello di Andrea non c’era. E la mamma del piccolo lo viene a sapere solo dal gruppo whatsapp delle mamme.

In classe ci sono 16 alunni ma solo in 15 parteciperanno. La donna va su tutte le furie e magicamente poco dopo viene contattata dalla maestra con un messaggio audio con il quale le dice che poiché il bambino non parla, non sta in fila e non partecipa, aveva deciso di parlarne prima con lei. Ma tutto questo dopo averlo già escluso dalla lista dei partecipanti. La mamma di Andrea è consapevole delle condizioni di salute del figlio ma precisa: “Lo so che il mio piccolo non avrebbe partecipato – dichiara in lacrime la madreso che non parla e non riesce a stare in fila, non c’e bisogno che lo sottolineasse la maestra, ma per me era importante anche solo vedere il suo nome su quella lista e vederlo quel giorno lì, a saltare e divertirsi a modo suo, a vedere quel suo sorriso dolce, sogno infranto da chi lo ha emarginato invece di integrarlo”.

I genitori di Andrea non si perdono d’animo e interpellano la Dirigente Scolastica che si è giustificata dicendo che il bambino non è stato ancora inserito nel quadro della legge 104 e quindi è sprovvisto dell’insegnante di sostegno, e loro devono trattarlo come un “bambino normale”. “E’ vero, Andrea non ha la 104 e l’insegnante di sostegno – spiega la madre – ma questo lo sanno benissimo poiché sono in possesso della diagnosi funzionale e di tutte le certificazioni ufficiali, anche della struttura dove il bambino è in cura e, soprattutto, poiché il piccolo non è autosufficiente, oltre alla retta ricevono un extra per assisterlo nei suoi bisogni primari”.

Ma la vicenda ben presto travalica i confini della scuola ed arriva in parlamento con l’intervento della presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Licia Ronzulli, che aveva invocato l’intervento del ministro Lorenzo Fioramonti: “L’esclusione di un bambino affetto da autismo dalla rappresentazione di Natale a scuola ha dell’incredibile ed è un episodio a cui non si riesce a credere. La scuola dovrebbe essere il luogo dell’inclusione per eccellenza e se davvero questo episodio assurdo venisse accertato ci sarebbero gli estremi per iniziative gravi da parte del Ministero dell’istruzione che mi auguro vorrà fare tempestivamente piena luce sull’accaduto. Presenterò un’interrogazione parlamentare così da sollecitare il ministro a un pronto intervento per chiarire quanto accaduto attraverso l’invio degli ispettori del ministero presso questa scuola di Afragola e, qualora se ne ravvedano gli estremi, per chiedere di procedere con le sanzioni del caso.”

Ma i genitori vanno avanti e vogliono sapere perché il proprio figlio ancora non è incluso dalla legge 104. Perché, nonostante le conclamate patologie certificate, il piccolo Andrea non poteva usufruire dell’insegnante di sostegno? I sospetti vanno nella direzione di una falla nella burocrazia. Ora la famiglia è assistita dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani, che al Mattino ribadiscono: “Siamo di fronte a una vicenda surreale, una specie di commedia dell’assurdo. La famiglia di Andrea non vuole colpevolizzare nessuno, ma quanto accaduto merita una profonda riflessione, a cominciare da chi è chiamato nel difficile e delicato ruolo di educatore”.