- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – “Ho fatto una stupidaggine. Sono pentito per quello che è accaduto, non volevo che le cose andassero così”. Sono state queste le primissime parole pronunciate dal babybombarolo che lunedì sera, poco dopo mezzanotte, ha piazzato un ordigno artigianale davanti alla cioccolateria “Sofi” di via Giordano Bruno, a due passi dal lungomare di Napoli. Il 17enne è stato individuato dai carabinieri al termine di un’indagine lampo e per il momento è riuscito a cavarsela con una denuncia a piede libero.

Il ragazzino non ha però agito da solo. Insieme a lui c’era infatti un complice, un 12enne che, vista la giovanissima età, non è però imputabile e che pertanto è stato soltanto riaffidato ai genitori. Le indagini sul caso sono arrivate a una svolta nel giro di poche ore, meno di ventiquattro. I militari dell’Arma sono riusciti a risalite ai due responsabili dello scoppio grazie all’analisi delle immagini riprese dalla telecamere di sicurezza del negozio. Di lì a breve è però arrivato un ulteriore indizio chiave.

Nell’appartamento in cui vive il 17enne i carabinieri sono riusciti a recuperare un telefonino, nella cui memoria era conservato un video che ritraeva proprio il giovanissimo bombarolo nel momento in cui era intento a piazzare l’ordigno e, dunque, subito prima di allontanarsi dalla scena. Insomma, una goliardata che soltanto per un puro caso non ha avuto esiti ben più drammatici. Ad ogni modo, con l’individuazione dei due giovanissimi responsabili del raid sembra essere tramontata definitivamente la pista che conduceva a un’intimidazione di stampo camorristico. Gli investigatori escludono infatti che i ragazzini possano aver agito per conto terzi.