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Un ragazzo agile, veloce, giovane, forse addirittura giovanissimo. Aveva il passamontagna quando ha piazzato la bomba sul gradino della pizzeria Sorbillo nel centro storico di Napoli, e nessuna andatura particolarmente strana. Una persona insospettabile, non esperta e lo si capisce dal modo in cui ha sistemato l’ordigno. Partono da alcune certezze e da diverse intuizioni investigative le indagini sull’attentato contro il locale di via dei Tribunali che ha distrutto l’ingresso e un tendone che ha preso fuoco.

Ci sono le immagini delle telecamere che riprendono la scena da più prospettive così da riuscire a fare l’identikit, quantomeno somatico del ragazzo che ha piazzato la bomba due notti fa. Secondo gli investigatori potrebbe arrivare da un rione vicino ai Decumani, ovvero Forcella, dove al momento comanda la famiglia Mazzarella, che da Poggioreale è arrivata fin dentro i vicoli. La guerra è contro i Contini, che usano i Sibillo per controllare la parte alta del centro storico, quella più vicina al conservatorio di musica di San Pietro a Majella e a Port’Alba. Il movente è legato agli affari estorsivi. Non tanto a una richiesta di pizzo a Sorbillo ma a un atto intimidatorio verso tutti i ristoratori e i commercianti che hanno a che fare con i turisti e che guadagno migliaia di euro dall’indotto.