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di Benedetto De Vivo*

Nei giorni scorsi mi è stato trasmesso intervento del Sindaco Manfredi in Consiglio Comunale su quanto programmato per “bonifica” di Bagnoli. Mi veniva richiesto cosa ne pensassi sulle dichiarazioni del Sindaco, Prof. G. Manfredi, Docente di Ingegneria nonché ex Rettore della Federico II.

Posso tranquillamente dire che gli ho sentito fare delle considerazioni tecnico/scientifiche, strabilianti per il livello di un combinato disposto di genericità/supponenza incredibile. Cercherò di fornire chiarimenti su quanto detto dal Sindaco, senza entrare assolutamente nel merito delle scelte urbanistiche, che sono di competenza della politica. Il tecnico deve solo fornire le soluzioni compatibili con tali scelte, indicando la tecnologia migliore, al minor costo possibile: 1. Manfredi ha affermato che su Colmata verrà fatto un trattamento di Desorbimento Termico in-Situ. In totale contraddizione con quanto da lui stesso descritto, vale a dire un trattamento programmato di Desorbimento Termico ex-Situ, che prevede infatti movimentazione dei terreni, seguito da trattamenti in grossi impianti appositamente costruiti (Vedi: De Vivo B., 2024. Bonifica Bagnoli, ecco cos’è il desorbimento: due le possibilità) e descrizione dei rischi per la salute umana se non si opera con tutte le garanzie tecnologiche del caso (De Vivo B., 2025. Bonifica Bagnoli e Desorbimento ex situ: quali rischi per salute dei cittadini e spesa pubblica), con rischi per la salute umana se non si opera con tutte le garanzie tecnologiche del caso.

Nei 2 interventi sopra riportati su Anteprima24, ho illustrato i vantaggi e svantaggi di applicazione della tecnologia di Desorbimento Termico in-Situ e Ex-situ, senza fare scoperte innovative/rivoluzionarie, ma attingendo semplicemente alla ampia letteratura e casistica mondiale (Xu e Sun, 2021). In tali interventi (ai quali rimando i lettori), esplicito perché il Desorbimento In-Situ, per il caso Bagnoli, sia senza alcun dubbio, da preferirsi, sia per quanto riguarda i costi, sia anche per i rischi aggiuntivi che introdurrebbe un trattamento Ex-Situ, all’interno dell’area densamente abitata dei Quartieri di Napoli (Bagnoli, Cavalleggeri, Fuorigrotta, Posillipo). È il caso di ricordare al Prof Ing Manfredi che il trattamento In-Situ, si esegue senza scavi e quindi movimentazione dei terreni. 2. Manfredi ha detto che nelle aree interne, sotto il controllo di Invitalia si effettuerebbe la bonifica dei terreni da Idrocarburi e metalli “pesanti” utilizzando la tecnica della fito-remediation. Due ciclopiche sciocchezze tecnico/scientifiche. Spiego il perché: Nei terreni di ex sito industriale di Bagnoli sono presenti si, Idrocarburi Tot generici, ma soprattutto, in particolare Ipa e Pcb, che sono composti Organici altamente cancerogeni, presenti fino al livello di falda acquifera. La falda è ubicata a bassa profondità, in prossimità del mare, ma fino a 5 metri di profondità, in aree più interne. Oltre a Ipa e Pcb sono presenti Metalli Potenzialmente Tossici, e non i Metalli Pesanti, che sono una categoria chimica che non esiste (Il Prof Manfredi, cerchi sulla Tavola Periodica degli Elementi, e verifichi se esiste la categoria Metalli Pesanti!!).

Ovviamente in Consiglio Comunale una sciocchezza scientifica simile enunciata da un Prof. Universitario di Ingegneria, nessuno la mette in discussione… Io da geochimico mi permetto di farlo. Diciamo che sono come il bimbo di Andersen che gridava inascoltato: “il Re è nudo…”, a fronte di spettacolo del Re che sfilava nudo, ma nessuno si permetteva di farlo notare! In ogni caso mi risulta che Invitalia propone da tempo questa fantastica storia di esistenza di piante capaci di “bonificare” tutto a Bagnoli, sia Metalli potenzialmente tossici che Ipa, Pcb e Idrocarburi Tot!!! Il Sindaco ha dichiarato che sarebbero piante, che poi verrebbero sradicate e portate a discarica. Mi risulta che le “piante” da impiantare per effettuare la “bonifica” siano specie erbacee con radici profonde poche decine di cm. Sta di fatto che Ipa, Pcb e Idrocarburi Tot si trovano a profondità di metri in aree interne. Inoltre, e ciò che è ancora più grave nella fantastica dichiarazione di Manfredi, è che Ipa e Pcb sono composti recalcitranti, alias non vanno in soluzione. Quindi come potranno mai le radici di piante essere capaci di “assorbire” composti non solubili?

Altra reiterata madornalità scientifica è quella di presenza appunto dei fantomatici “metalli pesanti”. Nei terreni di Bagnoli sono presenti 2 tipologie di metalli potenzialmente tossici (non pesanti): A) quelli di origine industriale, da loppe e scorie di altoforni; e B) quelli naturali, dovuti alle sorgenti termali, diffusamente presenti in area di Bagnoli e interi Cf. Quelli di origine industriale A (da altoforni) non sono tossici, in quanto ossidati, quindi sono immobilizzati e non-biodisponibili. Potrebbero diventarlo solo con un pH estremamente acido (<3) o basico (>di 8) (Il pH ambientale è compreso al più fra 5 e 7). Questo fu accertato con i Test di Cessione, fatti effettuare dalla Commissione di Esperti (di cui io ero uno dei Componenti), di supporto alla Commissione di Alta Vigilanza nella fase precedente alla I Fase di Bonifica (finita poi sotto Processo; ancora non definitivamente chiuso. Di questo Processo sono stato il Ctu del Pm S. Buda. Non entro quindi nel merito di vicende processuali). Quelli di origine naturale (sorgenti termali) non possono essere bonificati (inviterei il Sindaco a consultare almeno ciò che detta la Legislazione ambientale Italiana). Nella sostanza sul sito di Bagnoli non esiste il problema di inquinamento da metalli.

Altra madornalità, Manfredi l’ha detta in merito alla necessità tecnica di non potere rimuovere la Colmata. Questa è una decisione politica, non tecnica. La Colmata potrebbe tranquillamente essere rimossa (come prescriveva la Legge) dopo avere eliminato Ipa, Pcb e Idrocarburi Tot con trattamento di Desorbimento Termico In-Situ. I terreni della Colmata così poi bonificati si potrebbero utilizzare per fare il “capping” di aree interne (quindi non migliaia di Tir, per trasferirli chissà dove… come spiegato dal Sindaco, ma sempre in modo molto vago). Se viceversa, per decisione politica, non vogliono rimuovere la Colmata, sempre con il Desorbimento Termico-In-Situ si possono bonificare sia le aree interne, che i sedimenti marini antistanti la Colmata (questa tecnologia è già utilizzata in sedimenti marini in prossimità di coste; es in Danimarca).

Nel quadro sopra discusso, senza mai dimenticare il rischio sismico incombente, che ha il suo epicentro in area immediatamente circostante Bagnoli. Non è il caso qui di richiamare la scellerata costruzione di Ospedale del Mare in piena Zona Rossa del Vesuvio, il cui Collaudatore è stato l’Assessore di Manfredi, Prof. E. Cosenza. Non mi dilungo, in questa sede, per spiegare la differenza fra rischio sismico e vulcanico. In ogni caso a Bagnoli, il rischio è sismico per l’immediato, e vulcanico per un evento futuribile, non assolutamente prevedibile in questa fase.

Penso che quanto si verifica a Bagnoli si possa rappresentare citando la canzone di Carosone: “Iammo ‘a spasso pe Toledo, vuoi ‘o cuppetto o ‘o spumone? Risponde Gegè Di Giacomo: Chelle che costa ‘e cchiu’….”.

 

*Già Prof. Ordinario di Geochimica Esplorativa e Ambientale, Univ Napoli Federico II; Adjunct Prof presso: Virginia Tech, Blacksburg 24061, VA, USA; Nanjing University, Nanjing, Cina; Hubei Polytechnic University, Huangshi, Cina. 2019 Gold Medal Award dell’Association of Applied Geochemistry; 2020 International Research Award as Innovative Researcher in Applied Geochemistry (by RULA AWARDS & IJRULA).