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“In queste ore l’amministrazione del Comune di Napoli sta preparando una delibera su come destinare le risorse del Governo ai cittadini napoletani in difficoltà economiche a causa dell’emergenza Covid-19 e noi non siamo stati ascoltati. Non è possibile: noi che siamo i rappresentanti della città, viviamo il territorio, riceviamo cento telefonate al giorno, a cui arrivano segnalazioni e richieste di aiuto, non siamo stati ascoltati come parte integrante per dare il nostro contributo”. E’ lo sfogo-appello della presidente della Commissione Welfare del Consiglio comunale di Napoli, Maria Caniglia. “Noi siamo la città e dobbiamo fare le nostre proposte così che tutti quelli che sono in serie difficoltà possano avere benefici e questo con criteri che siano chiari”.

Nei prossimi giorni arriveranno i fondi annunciati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte per aiutare le famiglie bisognose a fare la spesa. Sono circa 7 milioni e 600mila euro i fondi per la città di Napoli. Al momento le famiglie censite sono 337mila, di cui un terzo già percepisce il reddito di cittadinanza . “Ci sono i nuovi poveri – spiega Canigliache non possono mangiare, non hanno alcun sostentamento. Dobbiamo adottare criteri facili e di accesso immediato. Oltre all’assenza di altri contributi da parte dello Stato, i criteri a mio avviso debbono essere la dichiarazione Isee corrente e patrimonio mobiliare pari a zero. Dobbiamo cercare di aiutare prima chi si trova in gravi difficoltà: chi ha 5mila euro sul conto può fare fronte alle esigenze della famiglia per ora, ma c’è chi non ha assolutamente nulla”.

“Oggi c’è una nuova povertà e a queste persone dobbiamo dare una risposta” ribadisce con foga Caniglia anche con una diretta Fb. “Dal fondo nazionale per le politiche sociali si può recuperare circa un milione e centomila euro – aggiunge spiegando di aver dedicato il week end ad una lettura dei bilanci per reperire altre risorse –, da quello regionale un altro milione di euro. E soprattutto possiamo rivedere il bilancio di previsione e svincolare dei soldi previsti per attività sociali attualmente sospese per destinarli subito alle famiglie povere, magari con una parte da destinare a chi non riesce a pagare le utenze”. In tutto quindi altri 3 milioni e 500mila euro. “Occorre fare presto – conclude la presidente della Commissione Welfare – con interventi immediati”.