- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Napoli – Incinta al nono mese di gravidanza accusa un malore, decide di raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli per un controllo e decide di farlo prendendo un bus dell’Anm, la linea 604. Federica, 28 anni, non avrebbe però mai immaginato che quella passeggiata si sarebbe trasformata in un calvario dal sapore amaro dell’ingiustizia. Stando a quanto riferito dalla donna al quotidiano “Repubblica”, un controllore dell’azienda comunale di trasporto pubblico l’avrebbe multata e costretta a scendere dalla vettura in quanto sprovvista del titolo di viaggio. Pochi minuti prima, proprio mentre si trovava già a bordo, le erano tra l’altro cominciate anche le doglie. 
 
L’odissea si sarebbe consumata nonostante la donna, al momento del controllo, fosse già in preda alle doglie. Lo zelante dipendente dell’Anm non ha però voluto sentir ragioni e, preso atto che la partoriente non aveva con sé il titolo di viaggio, l’ha fatta scendere dal mezzo. Non prima, però, di averle rilasciato un verbale da settanta euro.
 
La 28enne non si è però persa d’animo ed è comunque riuscita a raggiungere il Cardarelli dopo mezz’ora esatta. Nelle ore successive è poi venuta alla luce anche la piccola, che gode di ottima salute ed è nata senza alcun problema di sorta. Tutto bene, dunque? Non esattamente. La giovane madre, ritenendo di aver subito un torto, ha impugnato la multa e presentato ricorso all’Anm. L’azienda di via Marino ha però rigettato l’istanza sostenendo che «le circostanze addotte a giustifica non possono essere motivo di annullamento del verbale elevatole». Insomma, oltre al danno la beffa. Il tutto nonostante la malcapitata avesse provato in tutti i modi a spiegare al controllore i lancinanti dolori che stava provando a causa delle doglie appena iniziate. Un Ferragosto, purtroppo per lei, indimenticabile e che finisce per scatenare l’ennesima polemica sull’Anm.