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Una proposta articolata in 4 punti per lottare contro i cambiamenti climatici, la siccità e gli incendi. Sono questi i principali obiettivi elaborati all’interno del fascicolo consegnato a Franco Alfieri, consigliere del presidente della Regione De Luca, e a Filippo Diasco, direttore generale dell’Assessorato all’Agricoltura. Nel documento, inviato dal presidente regionale di Coldiretti Gennarino Masiello, si propone di rafforzare il ruolo svolto dal PSR nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso un’azione combinata che si sviluppa in quattro punti, con l’obiettivo di migliorare la resilienza al cambiamento climatico delle aziende agricole e quindi dei territori.

La proposta di Coldiretti, realizzata dal centro studi AgriSmart, si concentra sulla cronicità dei fenomeni di siccità, incendi e climate change, che vanno affrontati in maniera strutturale creando, per esempio, una rete di nuovi invasi e una risposta immediata e percorribile può arrivare dai fondi europei del PSR 14/20.

Ecco la proposta in 4 punti:

  1. Il sostegno a investimenti nelle aziende agricole: inserire nel prossimo bando che la ristrutturazione dei fabbricati rurali sia ammissibile solo se nei progetti dove sia prevista la realizzazione di cisterne e serbatoi di accumulo di acqua piovana da 1.500 metri cubi annui. Il miglioramento dei prati-pascoli: prevedere, tra le tecniche di ingegneria naturalistica, che l’azienda agricola realizzi di vasche o stagni della stessa capacità e nel rispetto della biodiversità. La sistemazione dei terreni: si potrà prevedere, sempre con la stessa capacita’, la sistemazione di fossi e vasche per l’irrigazione. Per semplificare la fase esecutiva le ultime due azioni potrebbero essere attuate direttamente dalle aziende agricole beneficiarie attraverso lavori in economia.
  2. La dotazione finanziaria di alcune tipologie: gli “invasi di accumulo ad uso irriguo in aree collinari”, Coldiretti rileva che con le attuali risorse si potranno realizzare al massimo due invasi da 250mila metri cubi, oppure quattro da 70mila metri cubi. La tropicalizzazione del clima induce a pensare ad un rafforzamento di questa misura passando dagli attuali 20 milioni di euro ad almeno 60 milioni di euro. Il numero dei laghetti collinari così triplicherebbe, con un risultato positivo non solo ai fini della resilienza alla siccità, ma soprattutto della lotta agli incendi, riducendo i tempi per il rifornimento dei mezzi aerei dei vigili del fuoco.
  3. Lo sviluppo con priorità assoluta dei Progetti Integrati Aziendali (PIA). I PIA sono strumenti che il PSR offre a soggetti pubblici e privati per realizzare progetti che richiedono la combinazione di almeno due tipologie d’intervento, con finalità strutturali e ambientali. Nella lotta ai cambiamenti climatici si potrebbero combinare, ad esempio, il sostegno ad investimenti nelle aziende agricole con la creazione e/o ripristino e/o ampliamento di infrastrutture verdi e di elementi del paesaggio agrario; oppure il sostegno ad investimenti nelle aziende agricole con la creazione e sviluppo della diversificazione delle imprese agricole e lacreazione e/o ripristino e/o ampliamento di infrastrutture verdi e di elementi del paesaggio agrario; oppure ancora la creazione e sviluppo della diversificazione delle imprese agricole con il sostegno agli investimenti destinati ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale degli ecosistemi forestali.
  4. Quarta ed ultima proposta riguarda la revisione dei criteri di selezione. Può stabilire un principio generale e strategico contro il climate change che l’accesso alle risorse del PSR per le domande di sostegno sia legato e condizionato all’attivazione di azioni e strumenti per la conservazione dell’acqua.