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Il dispositivo è stato letto in un’aula blindata dalle forze dell’ordine. Ottantuno imputati, settantanove condanne, sono due assoluzione e oltre 750 anni di carcere. Il “sistema” del rione Traiano, quartiere nella zona occidentale di Napoli, e’ stato colpito al cuore. Condannati al massimo della pena tutti i capi: Giuseppe Ivone, Luciano Ivone, Giuseppe Lazzaro, Francesco Petrone, Salvatore Petrone, Francesco Puccinelli, Giuseppe Tranchese. Di poco inferiori le condanne per i gregari alla cosca che a Napoli ha il triste primato di aver “inventato” le stese. Sparatorie in aria che hanno solo lo scopo di intimidire i nemici. Due anni fa la zona del rione Traiano, dove gli scantinati sono trasformati in depositi per la droga e le vedette degli spacciatori sono ad ogni angolo, ogni sera c’era il coprifuoco. Non solo pistola, ma addirittura mitra con raffiche che arrivano anche a cento colpi.

Poi la retata arrivata il 31 gennaio che scompaginò la cosca del boss Puccinelli che stava vivendo un momento difficile a causa della scissione interna. Molte le donne condannate: era al servizio del clan come pusher. Rosa Cirillo, 7 anni, Assunta D’Anna, 6 anni, Melania De Vito, 5 anni, Antonietta Esposito, 8 anni, Maria Ivone, 6 anni, Pasqualina Molino 8 anni, Patrizia Pignalora, 10 anni, Rosa Pisa, 8 anni, Maria Russo, 6 anni. Ad emettere la sentenza il gip Sabella mentre la requisitoria durata due udienze furono dei pm Cimmarotta e De Falco. Due gli assolti: Rosario Esposito per il quale avevano chiesto 12 anni, difeso dall’avvocato Marco Bernardo, e Andrea Filardi, difeso dall’avvocato Alessandro Orciuoli.