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Napoli – “Il brano ‘Ora Basta’ rappresenta opportunità, per sostenere l’attività di una eccellenza nel panorama dei Beni Confiscati e per una riflessione più generale sul settore. E’, per come è nato, la colonna sonora della rivincita”. Cosi Carmine Mocerino, Presidente della commissione regionale anticamorra e Beni Confiscati della Campania a margine di una visita presso la Fondazione Onlus ‘A Voce d’e creature’ di Don Luigi Merola.

Il brano ‘Ora basta’, interpretato da tredici rappers campani, nasce da una idea del regista Ambrogio Crespi e da una produzione musicale del rapper Michele Sbam. I proventi del brano, da questa settimana scaricabile dalle piattaforme digitali, saranno interamente destinati ad attività per sottrarre ragazzi alla criminalità, con progetti concreti. La canzone nasce hanno sottolineato i promotori “per accompagnare il risveglio delle coscienze e per raccontare la reazione di Napoli ai colpi di pistola che hanno ferito la piccola Noemi”. Dalla reazione emotiva, dunque, agli atti concreti per essere vicini ai più piccoli, a chi ha più bisogno.
 
L’esperienza della Fondazione ‘A Voce d’e creature’ di Don Luigi Merola si inserisce – ha rilanciato Carmine Mocerinofra le migliori esperienze della Campania, un esempio vero ed efficace di recupero e valorizzazione di un bene. Vedere tanti bambini giocare, impegnarsi in attività ricreative ed artistiche riempie il cuore di gioia”.
 
Mocerino, nel corso della visita, ha sottolineato l’importanza della collaborazione istituzionale, con le Associazioni ed il Mondo giovanile in prima linea ed ha ricordato l’impegno per l’approvazione della nuova legge regionale sui beni confiscati “le nuove norme campane prevedono un sostegno concreto per l’utilizzo e la valorizzazione dei beni e, soprattutto, aprono la strada all’utilizzo dei fondi europei”.
 
Don Luigi Merola, nel corso della giornata, ha illustrato i progetti futuri che prevedono l’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro e le attività del laboratorio “Arti Bianche” che, ogni anno, forma giovani dando lavoro e sottraendo manovalanza alla camorra. Per il regista Ambrogio Crespi si tratta “di storie che vanno sostenute e raccontate perché testimoniano la reazione del bene contro i simboli del male”.