- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Spesso dei fenomeni criminali di grande rilievo e complessità è fornita una rappresentazione banalizzante e fuorviante. Una banalizzazione che riduce la questione criminale a una questione di ordine e sicurezza pubblica relegandola negli angusti confini della repressione, deresponsabilizzando il complesso delle politiche pubbliche che invece sono chiamate a fare da argine”. E’ la denuncia del procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, intervenuto al convegno ‘La città e la camorra – Napoli e la questione criminalità’ all’Università Federico II.
Secondo Melillo utilizzare la dicitura ‘infiltrazione mafiosa’ è ”fuorviante perché non siamo in presenza di un’emergenza ma di connotazioni strutturali economiche e sociali di questa città, della regione e di larga parte del territorio nazionale. La camorra – ha aggiunto – agisce come formidabile settore di alimentazione finanziaria e di mediazione dell’ordinario sistema d’impresa”.

PNRR – Cresce la consapevolezza che errori compiuti in questa fase condizioneranno il futuro della città e del Paese e daranno spazio a trasformazioni criminali non dissimili per rilevanza e pericolosità a quelli originati nell’intera gestione del post terremoto”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo, affrontando il tema dei fondi del Pnrr nel corso del suo intervento al convegno ‘Città e camorra – Napoli e la questione criminalità’ all’Università Federico II.
Compiere errori – ha aggiunto – sarebbe disastroso per la sorte delle promesse costituzionali di eguaglianza e progresso e per i destini europei”.