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di Carlo Tarallo

Le reazioni ufficiali all’intervento di ieri di Matteo Salvini a Napoli sono tutte all’insegna dell’unità del centrodestra, ma la realtà è ben diversa. Forza Italia, o meglio molti dei big campani del partito di Silvio Berlusconi, temono che Salvini giochi a spaccare il centrodestra in vista delle prossime elezioni regionali del 2020. Naturalmente, tutto ciò avvantaggia il presidente uscente, Vincenzo De Luca, ma a Salvini poco importa. Il leader della Lega, infatti, ieri ha nominato un coordinatore regionale, Nicola Molteni, che arriva da Cantù. Un suo fedelissimo, totalmente estraneo al territorio, che nulla conosce delle dinamiche politiche campane. Evidente l’intenzione di mandare al tavolo delle trattative, con i leader di Forza Italia e Fratelli d’Italia, un protagonista politico slegato dalle logiche del consenso territoriale, e dunque pronto a imporre veti e controveti, fino a spaccare la coalizione, senza aver nessuno cui rendere conto in Campania.

Il candidato alla presidenza della Regione, in base agli accordi nazionali stipulati da Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, spetta a Forza Italia, ma la Lega (come già accaduto in Calabria) vuole avere il potere di incidere sulla scelta. Facile immaginare che Molteni potrà tranquillamente mettere i bastoni tra le ruote, ad esempio, a Stefano Caldoro, il candidato in pole position per la sfida (l’ennesima) a De Luca. I ras locali della Lega già stanno lavorando sottotraccia (qualcuno anche pubblicamente) per affossare Caldoro: “Non è un combattente”, “Ci vuole una proposta nuova” sono i giudizi espressi dalle seconde e terze file del Carroccio, che poi altri non sono, per la stragrande maggioranza, che residuati bellici del centrodestra messo e tenuto in piedi proprio da Caldoro, talmente privi di orgoglio da accettare di essere umiliati e praticamente commissariati da Salvini, con la nomina di un coordinatore proveniente da Cantù.

“Su Caldoro”, ha detto ieri Salvini, “lascio ai campani la risposta. Decideranno loro chi è il migliore per affrontare De Luca”. Benissimo: peccato che tra “i campani” il più forte, ovvero il coordinatore regionale del partito più forte, la Lega, sia un lombardo di diretta osservanza salviniana come Molteni. Il quale, quando il tavolo di centrodestra starà per andare in frantumi, calerà l’asso nella manica: Nunzia De Girolamo