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Somma Vesuviana (Na) – A meno di un mese dalle elezioni regionali la Campania chiede con forza il diritto al lavoro. Operai Whirlpool e Dema insieme per l’obbiettivo comune: creare un futuro per questa terra, ovvero mantenere in attività i siti industriali.

Così gli operai dello stabilimento Whirlpool di Ponticelli arrivano a Somma Vesuviana per dare conforto agli operai della Dema. Dopo che l’azienda vesuviana ha deciso di mettere in cassa integrazione a zero ore gran parte dei lavoratori, parliamo di circa 500 operai, lo stato di tensione è al massimo.

Una situazione d’agitazione che gli operai di Napoli Est, in lotta da più di un anno contro la chiusura della fabbrica di lavatrici, conoscono molto bene ed oggi portano la loro vicinanza ai colleghi che lavorano nel campo del settore aeronautico.

Oggi la Rsu Whirlpool – spiegano i lavoratori – ha portato la sua solidarietà ai lavoratori di dema. Il governo deve dare risposte a tutti i lavoratori e prendere posizione su tutte le multinazionali che decidono in modo unilaterale senza confronto. Le difficoltà industriali e le soluzioni vanno condivise e non fatte ricadere sui lavoratori”.


Mentre arrivano i primi riscontri dalla mobilitazione odierna dei lavoratori della Dema, per il prossimo 14 settembre è stato infatti convocato un tavolo al Mise per riprendere il confronto sulla vertenza Dema.

Un confronto col ministero che chiedono, ugualmente, a gran voce anche gli operai di Napoli Est. Dopo le due fumate nere degli ultimi incontri tra azienda e Governo la data del 31 ottobre si fa sempre più vicina e la chiusura dello stabilimento nella periferia orientale di Napoli sembra sempre più ingiusta. Con la multinazionale statunitense che dopo aver strappato un contratto industriale firmato col Governo conferma ugualmente la chiusura dell’unico stabilimento dell’azienda al Mezzogiorno, mentre incredibilmente chiede di fare straordinari agli operai delle fabbriche del Settentrione.

Bisogna riconvocare al più presto il tavolo al Ministero dello Sviluppo economico con tutti gli attori presenti nell’ultimo incontro prima della pausa di agosto. Il 31 ottobre si avvicina e la decisione di chiudere la fabbrica di Napoli appare ancora più ingiusta se si considera che la domanda di mercato si sta riprendendo e che abbiamo segnali di aumento generalizzato delle produzioni negli altri stabilimenti italiani, comprese le produzioni di lavatrici. Ciò rende ancor più inaccettabile il venir meno agli impegni assunti nel 2018”. Hanno spiegato Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm e responsabile del settore degli elettrodomestici, e Antonio Accurso, Segretario generale della Uilm Campania.