- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli –  “Il 26 giugno scorso a Strasburgo abbiamo assistito a un caso emblematico di terremoto indotto. All’origine di una scossa di magnitudo 4.4 sono stati i lavori di un impianto geotermico che aveva già provocato altre scosse e che è della stessa natura dei fenomeni generati dal progetto di trivellazione Geogrid, dal costo di oltre 4 milioni di euro, bloccato lo scorso anno a Pozzuoli a seguito dell’esplosione di un geyser e che oggi si vorrebbe riprendere. È evidente che siamo di fronte a un rischio annunciato per l’intera popolazione dell’area flegrea. In considerazione di un’evidente pericolosità di sperimentazioni di questo tipo, ho presentato, nei giorni scorsi, un ordine del giorno per chiedere alla giunta regionale di intervenire con ogni iniziativa utile, a tutela delle comunità locali, revocando immediatamente il progetto e di fermare ogni tipo di sperimentazione, alla luce soprattutto delle gravi criticità evidenziate e del monitoraggio sugli effetti della perforazione già realizzata”. Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà.

“È ampiamente accertato – ha sottolineato Giuseppe Mastrolorenzo, ricercatore dell’Osservatorio Vesuvianocome le perturbazioni indotte dall’uomo con gli impianti geotermici siano gravi, imprevedibili e irreversibili anche dopo la chiusura dell’impianto. Anche azioni di modesta entità sul sottosuolo possono produrre sconvolgimenti a breve, medio e lungo termine. Non è da escludere che, se non fossimo riusciti a bloccare gli impianti nei Campi Flegrei e a Ischia, queste aree oggi potrebbero essere divenute inabitabili per effetto di terremoti continui e violenti, analoghi a quanto si sta verificando in prossimità della centrale di Vendenheim presso Strasburgo”.