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Napoli – Eravamo stati facilissimi profeti, nel prevedere che il Pd campano sarebbe andato incontro a una figuraccia. Così è stato. Ieri il segretario regionale campano del Pd, Leo Annunziata, ha convocato per oggi venerdì, alle 15, presso la sede del partito di via Santa Brigida, la prima riunione della nuova segreteria regionale, da lui nominata pochi giorni fa, che potrebbe essere anche l’ultima. La segreteria regionale campana del Pd conta addirittura 25 membri, superando i limiti  imposti dallo statuto nazionale. Leggiamo cosa dice l’articolo 15 dello statuto, dal titolo “Principi inderogabili per gli statuti regionali”: “La composizione numerica delle direzioni e degli esecutivi”, recita il comma 3, “a tutti i livelli, non può essere superiore a quella dei corrispondenti organismi nazionali. La segreteria nazionale, dice l’articolo 7 dello statuto, “è composta da non più di quindici membri”, e tanti sono in effetti i componenti nominati da Nicola Zingaretti.
Ed ecco che arriva la bordata del consigliere regionale Antonio Marciano, che attacca Annunziata, mentre Vincenzo Aquino, uno dei componenti della megasegreteria, annuncia il suo ritiro: “Caro segretario”, scrivono Marciano e Aquino ad Annunziata, “all’indomani dell’annuncio della segreteria regionale del partito ti abbiamo pubblicamente segnalato i limiti della tua proposta. Una segreteria così ampia, dal nostro punto di vista, non risponde nè ad un criterio di serietà nè tantomeno di funzionalità che un esecutivo politico deve avere. Un organismo di indirizzo politico così è lo specchio di ciò che siamo stati e siamo e non di ciò che dovremmo essere per rispondere seriamente alle nostre tante insufficienze. Ci dispiace riscontrare che le nostre considerazioni, tra l’altro condivise da tanti altri nel partito oltreché da un diffuso giudizio pubblico, non ti abbiano spinto ad oggi ad una risposta nel merito. Consentici, è quella superficialità che diventa arroganza, la stessa che nel tempo ci ha condotti sin qui, a Roma come a Napoli ed in Campania”.
 
 “Pertanto”, concludono Aquino Marciano, “nella speranza che tu assuma una iniziativa adeguata alle domande poste, ti annunciamo che non parteciperemo ad un organismo così inutilmente pletorico ed illegittimo statutariamente. Nei prossimi giorni valuteremo anche la possibilità di ricorrere alla Commissione Nazionale di garanzia, non essendo quella regionale ancora insediata, affinché a partire dal rispetto delle regole si possa ripristinare anche il senso di una rinnovata e più matura comunità politica”.
 
di Carlo Tarallo