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Napoli – Quello dell’altro giorno sarà stato pure un “incontro cordiale”, come si dice in questi casi, tra Maresca e la delegazione di Forza Italia con al centro le candidature per le presidenze delle Municipalità

Di certo, come ufficializzato da una stessa nota del partito diramata ieri, non risolutivo. Anzi: il contrario. A dieci giorni dalla presentazione ufficiale delle liste, la distanza non solo tra Forza Italia, ma tra tutti i partiti del centrodestra e l’ala civica della coalizione di Catello Maresca rimane assai lunga.

Maresca, che di queste cose nemmeno vorrebbe interersarsene in prima persona, sogna delle candidature della “società civile”. Ma alla fine, l’impressione è che dovrà mollare e che lo schema delle presidenze con il quale si presenterà alle elezioni dei 10 parlamentarini cittadini sarà questo: 3-3-3-1. O, in alternativa, con uno più di compromesso che sarebbe un 3-3-2-2.

Vale a dire, nel primo caso, 3 candidature di presidenza per ognuno dei 3 partiti che lo sostengono (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) e solo una per la miriade di sigle civiche che lo sostengono. Nel secondo, con una presidenza in più che i partiti (probabilmente la Lega) lascerebbe al mondo civico.

Resta il fatto che il nodo è ancora tutto da sbrogliare tra liti, polemiche, manifesti che appaiono e scompaiono e fughe in avanti (clamorosa quella di metà luglio di Agostino Romano che annunciò urbi et orbi di essere candidato presidente alla Nona Municipalità, roccaforte di Fratelli d’Italia, in quota “Orgoglio napoletano per Maresca sindaco”). 

E così. Ieri, dicevamo, Forza Italia ha smentito il fatto che Maresca abbia chiesto 3 presidenze. Perchè 3 ne ha chieste, come Fratelli d’Italia e la Lega, proprio Forza Italia.

E oggi si sa quali: la Sesta (Ponticelli), la Settima (Secondigliano) e l’Ottava (Piscinola). Stando così le cose, i berlusconiani, quindi, mollerebbero il presidente uscente Francesco De Giovanni (alla Prima) e Massimo Scherillo (alla Decima) per puntare su Luigi Giliberti (alla Sesta), Moschetti o Silvestro (alla Settima) e su Polverino (all’Ottava).

Quantomeno i berlusconiani lascerebbero libera la casella della Prima Municipalità, quella di Chiaia, Posillipo e San Ferdinando, dove eviterebbero una sorta di derby. Per quella poltrona, infatti, farebbero volentieri da spettatori a una corsa tra un civico di Maresca e un esponente del gruppo che, con il loro ex coordinatore cittadino Stani Lanzotti, ha lasciato il partito accasandosi tra le fila del centrosinistra.