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NAPOLI – Si dice che tre indizi valgano una prova. E quindi, mettendoli in fila, in una mattinata di giugno al cantiere navale di Castellammare di Stabia, si capisce una cosa: che Luigi Di Maio fa rotta sul Partito Democratico.

Primo indizio: in occasione della visita che il ministro degli Esteri in quota Movimento 5 Stelle fa nello storico stabilimento Fincantieri, è seguito da tutti i pesi massimi del Partito Democratico campano. Dai consiglieri regionali Mario Casillo, Massimiliano Manfredi e Loredana Raia ai parlamentari Piero De Luca (di Vincenzo) e Lello Topo. E poi una sfilza di sindaci dem del comprensorio che, a Castellammare, forse, mettevano piede per la prima volta: da Enzo Cuomo di Portici, fresco di investitura bulgara e già con un precedente con Di Maio perchè quest’ultimo in piena campagna elettorale si fece trovare in sua compagnia in spregio al candidato del Movimento, a Carmine Lo Sapio di Pompei. Tutti, manco a dirlo, ad omaggiarlo.

Secondo indizio: quasi una confessione. Quando ha tutti i microfoni davanti, Di Maio nella stessa frase demolisce il Movimento 5 Stelle ed esalta il Partito Democratico. Alla storia, manda quanto segue: “Ci sarà un perchè, nell’ambito della maggioranza, il Pd sale e noi scendiamo: forse perchè non abbiamo ben chiare le ricette per le partite Iva, gli imprenditori, i lavoratori, per il futuro del nostro Paese a livello internazionale…”

Terzo indizio: una locandina. Sabato 25 giugno, a Napoli, Luigi Di Maio sarà ospite della Fondazione Mezzogiorno Europa, vicina al Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, per parlare del conflitto in Ucraina: “Nuove prospettive e strategie per la politica estera europea” è il titolo della manifestazione. Con lui, ci saranno il presidente della Fondazione Umberto Ranieri, l’europarlamentare dem Pina Picierno e Nona Mikhelidze dell’Istituto Affari Internazionali.

Su Facebook, lo storico dirigente dem Alfredo Mazzei ha scritto che sarà l’occasione per  festeggiare “il si della Commissione Europea all’Ucraina quale membro candidato”. Ma forse anche qualcos’altro.