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Napoli – Con l’assessore alle Infrastrutture Mario Calabrese, la dirigente dei servizi competenti su manutenzione e realizzazione della metropolitana linea 1 e linea 6, Serena Riccio, e dei tecnici di Ansaldo e Metropolitana di Napoli, gli ingegneri Molisso e De Risi, la commissione Infrastrutture presieduta da Gaetano Simeone ha oggi discusso del cantiere di piazza del Plebiscito funzionale all’istallazione delle griglie di aerazione per la metropolitana.

Diversi i motivi di perplessità, ha spiegato in apertura il presidente Simeone. Innanzitutto il mancato coinvolgimento del Consiglio in una scelta progettuale che, compiuta in modo silente, rischia di violentare la piazza-simbolo della città suscitando anche le proteste dei cittadini; inoltre, il cantiere e le griglie da costruire, posizionate sulle vie di fuga previste nella piazza in caso di eventi, rischiano di impedire lo svolgimento di qualsiasi manifestazione, fatto significativo anche in previsione delle Universiadi del 2019, ormai imminenti. Dopo l’ampio confronto svoltosi in commissione, il presidente Simeone ha ribadito le perplessità, sollevate anche in una lettera al Ministero competente per il mancato rispetto dei vincoli, posti in passato dalla stessa Soprintendenza, che oggi non ha partecipato alla riunione, ad esempio delle pavimentazioni dei centri storici.

Per il consigliere Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra) occorre fare un punto di verità sul progetto: vanno spiegate le ragioni tecniche che hanno portato alla scelta progettuale delle griglie in una piazza che va tutelata per ragioni storiche e monumentali, fermo restando che si tratta di portare a termine una grande infrastruttura, quale la metropolitana, iniziata nel 1976, che ha cambiato in positivo la città; La perplessità sulla scelta nasce anche dalla constatazione che vi erano alternative possibili, in particolare, quella di piazza Carolina e, soprattutto, di piazza Trieste e Trento che, grazie all’intervento, avrebbe potuto essere riqualificata. Anche alla luce delle spiegazioni tecniche venute nel corso della riunione, resta per Coppeto la preoccupazione per una infrastruttura che, erroneamente collocata nella piazza del Plebiscito, potrebbe alimentare il senso di terra di nessuno che, per l’illuminazione insufficiente, ad esempio, la piazza rischia di rimandare.

Il consigliere Lebro (La Città) ha premesso di non nutrire alcuna fiducia che si possano portare a termine e senza errori i cantieri sia di metropolitana che della linea 6: le numerose denunce e sollecitazioni fatte sul cantiere di piazza Garibaldi, ad esempio, sono rimaste negli ultimi 2 anni del tutto inascoltate, ed oggi la piazza accoglie i turisti con un’insopportabile puzza di fogna, mentre continua la devastazione della piazza rimasta senza un albero; la decisione su piazza del Plebiscito va assolutamente rivista, anche interessando il Ministero.

Altri consiglieri sono intervenuti nel corso della riunione, a seguito delle spiegazioni tecniche venute sia dall’assessore che dai tecnici. In particolare il consigliere Moretto (Prima Napoli) ha osservato che, se non ha molto senso contestare le motivazioni tecniche delle scelte fatte, ampiamente illustrate, resta il problema che da molto tempo manca un rapporto tra amministrazione e Consiglio; soprattutto, resta la preoccupazione per i tempi di cantiere che non saranno rispettati e le promesse dell’amministrazione che non saranno mantenute, come nel caso di Corso Meridionale che è rimasto devastato dai lavori effettuati. Per Fulvio Frezza (gruppo Misto), se non ci sono alternative tecnicamente valide, resta l’obbligo morale e politico di vigilare affinché, facendo ogni sforzo, i lavori si concludano in tempi brevi.

Le motivazioni di ordine tecnico per le quali il progetto ha preso il via in questi termini sono state esposte in modo molto approfondito innanzitutto dall’assessore Calabrese e dall’ingegnere Serena Riccio. Per l’assessore sono contenute già nella delibera che la Giunta ha approvato a marzo scorso le ragioni tecniche che hanno sconsigliato di posizionare in piazza Carolina il cantiere per la camera di ventilazione della metropolitana; tecnicamente, alle griglie, sottostà una camera di ventilazione delle misure di una piccola palazzina. Valutate le altre due ipotesi, piazza Carolina e piazza Trieste e Trento, che ponevano numerosi rischi, si è deciso di utilizzare lo scavo già esistente al di sotto di piazza del Plebiscito, uno scavo che fu chiuso provvisoriamente molti anni fa e che era originariamente a servizio della LTR, il progetto di linea tranviaria rapida poi accantonato. La Soprintendenza, che si è espressa favorevolmente, sarà coinvolta nelle scelte relative alle griglie da istallare per limitare al massimo l’impatto delle stesse che, come ha spiegato la dirigente Riccio, non inficiano le vie di fuga in caso di pericolo: sarà vietato ovviamente posarci sopra dei carichi permanenti, ma non interferiranno con la pavimentazione attuale della piazza. L’ingegnera Riccio ha lasciato alla commissione la documentazione fotografica e tecnica relativa al progetto e spiegato che l’originaria collocazione della camera di aerazione in piazza Carolina avrebbe comportato uno scavo di un cunicolo di 45 metri al di sotto delle fondamenta dei fabbricati in una zona che contiene cavità, alcune delle quali non censite, e con un terreno non omogeneo.

E’ stato condiviso con l’amministrazione comunale il percorso per trovare un’alternativa, ha spiegato l’ingegner Molisso di Ansaldo; il cantiere di piazza Plebiscito è di ridotte dimensioni, e anche sui tempi non ci sono preoccupazioni: l’infrastruttura è già esistente al di sotto della piazza. Anche l’ingegner De Risi di Metropolitana Napoli ha posto l’accento sull’esistenza della camera di ventilazione che consentirà, per le sue dimensioni, di utilizzare mezzi meccanici per lo scavo del cunicolo di 45 metri. La grande camera sotterranea sarà, con l’occasione dei lavori, anche rivestita, cosa che non era stata fatta all’epoca dello scavo: saranno così ridotti i rischi che una infiltrazione di acqua renderebbe possibili. Quanto all’aspetto della piazza, dopo i lavori, l’ingegnere dell’Ansaldo ha confermato che la griglia, che occuperà complessivamente 20 metri quadrati, non produrrà alcuna deturpazione della superficie, come rilevato anche in un recente sopralluogo effettuato con la Soprintendenza.