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Capri (Na) – Nonostante non accenni a diminuire l’ondata di caldo che in questi giorni sta investendo la regione, la stagione balneare può ormai considerarsi conclusa. Anche a Capri, dove molti commercianti hanno già chiuso la propria attività, per riaprirla solo verso la fine del prossimo mese, con l’arrivo del nuovo flusso di turisti che, di solito, soggiornano sull’isola nel periodo natalizio. Secondo l’Unc, l’Unione Nazionale Consumatori che ha una sua delegazione caprese, la situazione che si prospetta è critica. Già nei giorni scorsi diversi esercenti, perfino nella centralissima via Camerelle, hanno “chiuso bottega” oscurando senza preavviso le vetrine con alcuni semplici fogli bianchi di carta. Fatto, questo, pesantemente sanzionato dal Comune per mancanza di decoro.

Quello che potrebbe avvenire sarebbe, a sentire l’Unc, ancora più grave: senza un piano di lavoro preventivo, i venditori potrebbero auto-gestirsi con pesanti, eventuali, danni all’economia di settore (già provata, negli ultimi anni, dalla crisi che ha investito il paese): “Abbiamo scritto ai sindaci dei due comuni di Capri ed Anacapri, ai presidenti delle sezioni Ascom dei due comuni e al Presidente della Federalberghi al fine di concordare un piano di turnazioni delle attività commerciali presenti nei centri storici, con l’intervento di tutte le associazioni di categoria del territorio isolano” – hanno spiegato dall’associazione – “Con lo scopo di informare da subito la cittadinanza di quali iniziative sono state poste in essere. Inoltre abbiamo proposto – considerato che i due comuni stanno mettendo mano alla redazione dei piani urbanistici comunali – di realizzare nuovi strumenti di intervento dell’apparato distributivo, che con la nuova legge regionale consentono maggiore tutela nei centri storici delle isole e addirittura vincolare dal punto di vista urbanistico-commerciale alcune attività e preesistenze storiche”.

D’accordo il sindaco, Marino Lembo, che da tempo si batte affinché si arrivi a un’ intesa: “La nostra cultura dell’accoglienza è ben nota e quindi anche gli imprenditori che non vivono a Capri devono entrare in quest’ottica” – ha sottolineato -. “Anche una vetrina spenta o una boutique chiusa, quando tutte le attività funzionano a pieno ritmo, può essere vista come un elemento negativo ed è per questo che da oggi non tollereremo più simili comportamenti”. Certo, le spese sostenute dai commercianti sono tante e, in bassa stagione, la gestione del personale potrebbe essere difficile. Allora, l’amministrazione comunale sta valutando varie ipotesi di agevolazioni: tra quelle più percorribili, sostituire il canone fisso annuale per l’occupazione di suolo pubblico con forme agevolate, se non addirittura gratuite, per i periodi con meno afflusso turistico.

A cura di Ornella d’Anna