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Capri (Na) – Dopo i fatti dei giorni scorsi, il presidente Sergio Gargiulo accusa: “Non si può morire perché l’eliambulanza non è autorizzata a decollare da Pontecagnano dopo le 17 o perché le idroambulanze non sono funzionanti. Se ci sono soldi per grandi eventi e feste paesane, trovateli anche per risolvere i problemi delle isole”.

Dubbi sulle modalità di gestione dei collegamenti marittimi in caso di condizioni meteo sfavorevoli ed invito alla collaborazione ai due Comuni isolani Capri, 21 dicembre 2019 – Federalberghi Isola di Capri mette sotto accusa i vertici regionali dopo i fatti dei giorni scorsi che hanno portato al decesso di una cinquantenne di Anacapri puntando il dito sulle inefficienze che contribuiscono a peggiorare situazioni già denunciate questa estate.

Sarà un Natale amaro per l’isola di Capri e quindi sono amari gli auguri che vogliamo inviare ad amministratori regionali, soprattutto a quanti hanno la responsabilità della Sanità e dei Trasporti marittimi e di emergenza. A questi signori dico: Capri non può essere il vanto dell’Italia solo quando si tratta di farsi belli agli occhi del mondo!” attacca il presidente di Federalberghi Isola di Capri, Sergio Gargiulo, che non trova quindi alcuna ragione per gioire dopo un anno di battaglie che pure avevano portato a qualche risultato positivo per i capresi.“Volevamo evitare che ci scappasse il morto ed invece così è accaduto. Si sono rivelati vani gli allarmi che avevamo lanciato questa estate dopo il grave incidente occorso ad un turista brasiliano, e la mobilitazione che ne era seguita che pure aveva portato ad una maggiore attenzione della tutela sanitaria di Capri e delle altre isole del Golfo. Si è tornati a commettere i soliti errori ma questa volta il risultato è tragico e quello che sembra venire fuori da questa storia è terribile. Non si può morire perché isolani, non si può morire per scelte di uomini chiamati ad amministrare e decidere ma probabilmente inadatti all’incarico che ricoprono. Adesso voglio proprio vedere cosa succederà”.

Gargiulo propone un quesito che potrebbe essere fra le principali cause della recente tragedia: “Cosa ha impedito all’elicottero di base a Pontecagnano di intervenire in tempo per salvare la vita della nostra concittadina di Anacapri? Un contratto che limita l’orario di esercizio dell’eliambulanza alle 17.00? Chi è il fenomeno che ha stabilito questa direttiva? E come mai l’eliporto di Anacapri risulta agibile o meno a seconda di quello che passa al momento per la testa di chi deve decidere?”.Il problema eliporto fa il paio con quello delle idroambulanze e anche qui, Gargiulo pone una lunga serie di domande ai vertici regionali: “Dove sono i mezzi promessi in estate? Come si fa a non vergognarsi di una gestione evidentemente scellerata se su tre idroambulanze disponibili, due risultano rotte? Questi signori si rendono conto che giocano con le nostre vite? Cosa deve accadere ancora affinché intervenga qualcuno dotato di buonsenso e con un minimo di coscienza per mettere fine ai disagi che patiscono le isole? E’ sempre e solo questione di soldi? Se ne trovano per grandi eventi e feste paesane ma non per idroambulanze funzionanti? Ma un senso di vergogna non lo si prova davanti a queste cose?”.

Gargiulo critica anche la gestione dei collegamenti via mare. “Bisogna che qualcuno spieghi ai capresi quali sono le regole che stabiliscono la possibilità di andare e venire dall’isola e soprattutto dove ci si può dirigere. Capisco le difficoltà incontrate dagli aliscafi che oltre un certo grado di mare mosso non possono andare ma per le navi lente la scelta di Sorrento come attracco a volte sembra forzata. Non vorrei che fra un po’ anche aliscafi e traghetti fossero costretti a scalare direttamente a Salerno per raggiungere la terraferma con il loro carico di pendolari e turisti”.

Il presidente di Federalberghi Capri aggiunge una considerazione anche sulla situazione amministrativa a livello locale: “Su quest’isola ci sono due comuni, intorno c’è il mare. Siamo soli, ci hanno lasciati da soli e la fase attuale dei rapporti fra le due amministrazioni, non aiuta. Il mio augurio è che possa prevalere la buona volontà e si riprenda la via della collaborazione perché la rottura dei rapporti istituzionali porta a una frattura nella società, nel tessuto economico e turistico e danneggia l’isola. Invito le parti al dialogo e alla moderazione. Mettiamo da parte le tensioni e riflettiamo tutti. Occorre un bagno di umiltà con un obiettivo ben definito: il bene dell’isola. Tutti devono farlo e ognuno deve fare la sua parte.”