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Napoli – “Senza una politica a sostegno, ogni sforzo compiuto rischia di essere vanificato”. Lo sottolinea, in una nota, l’Uspp, dopo le dichiarazioni rese durante l’audizione in Commissione Antimafia dal procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo secondo il quale in alcune carceri di Napoli “dominano le organizzazioni mafiose, i cellulari vi entrano quotidianamente” e “in alcuni istituti penitenziari vi sono autentiche piazze di spaccio”.
 
Da anni l’Uspp denuncia queste criticità e “le disattenzioni della politica, la superficialità dei legislatori, l’inconsistenza di mirabolanti progetti irrealizzati, rivolgendo appelli inascoltati alle più alte istituzioni dello Stato che a loro volta si mostrano sempre più distanti dalla realtà producendo solo enunciazioni di principio ordinariamente decise fuori dai confini italiani (in quella Europa di cui si attende il cambiamento), eclatante e’ l’ultima decisione della Corte europea sul 4 bis ‘ergastolo ostativo’ per i mafiosi che stando ad una recente sentenza della nostra corte costituzionale potrebbero essere ammessi ai benefici anche in assenza di collaborazione con la giustizia”.
 

Il sindacato chiede “atti concreti e la costituzione di un osservatorio parlamentare permanente che monitorizzi le criticità delle carceri al fine di adottare provvedimenti di carattere legislativo che riportino l’ordine, la sicurezza e la legalità nelle carceri italiane e tra questi la previsione di una norma che contempli la fattispecie della detenzione dei telefonini in carcere come reato”.