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Napoli – Blitz a sorpresa del guardasigilli nella casa di reclusione di Napoli. Inizia dal carcere di Secondigliano il tour ispettivo del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che, questa mattina, in un videomessaggio, aveva annunciato voler visitare senza dare alcun preavviso Corti d’appello, Tribunali e istituti penitenziari. Il bilancio del controllo eseguito oggi a Napoli, stando a quanto riferito dallo stesso esponente dell’Esecutivo, sarebbe molto più positivo del previsto.

Ecco le parole del ministro Bonafede all’uscita da Secondigliano: «Nonostante nessuno si aspettasse il mio arrivo, ho ricevuto una bellissima accoglienza». Nella complessa realtà di quel penitenziario, che ospita circa 1.300 detenuti, Bonafede racconta di aver «visitato la struttura, di aver parlato con la dirigenza, con gli agenti e gli operatori, con una delegazione di detenuti e con i medici. Tutti insieme – prosegue il guardasigilli – sono riusciti a costruire pratiche virtuose importanti e un rapporto detenuti-agenti basato su un profondo rispetto reciproco».

Insomma, almeno a questo giro sarebbero dunque emerse più luci che ombre. La visita del guardasigilli arriva comunque all’indomani di una giornata a dir poco difficile per le carceri napoletane. Basti pensare che ieri a Poggioreale si è registrato l’ennesimo suicidio in cella, quello del 35enne Diego Cinque. A tenere banco è stata poi l’epopea di Ciro Rigotti, l’ex pusher del clan D’Amico di Ponticelli condannato a nove anni di reclusione ma ridotto in fin di vita da un male incurabile. Il detenuto ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari soltanto dopo essere entrato in coma irreversibile e dopo giorni di ricovero all’ospedale Cardarelli di Napoli.