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La vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, di Forza Italia, affida a Facebook la sua valutazione sul dato delle elezioni regionali, e non risparmia stoccate ai sovranisti di Lega e Fratelli d’Italia, usciti ridimensionati dalle urne: “Quando dico che il quinquennio d’oro del populismo è finito”, sottolinea la Carfagna, “non sferro un attacco a nessuno: racconto un dato di realtà, dimostrato dal crollo del M5S e dal ridimensionamento della Lega rispetto alle europee dello scorso anno (nonostante resti pur sempre il primo partito del centrodestra, per carità, non lo nega nessuno!). Le elezioni regionali hanno registrato un cambiamento della sensibilità popolare largamente giustificato. Dopo la fase più acuta della pandemia le priorità del paese sono altre”, aggiunge Mara, “si accentrano sui problemi concreti del lavoro, della scuola, della salute: i vecchi slogan anti-casta o nazionalisti hanno meno presa. E poi, cari amici di destra: capisco la difesa del sovranismo, è il cuore della vostra politica, ma bollare come inciucista qualsiasi pensiero che non aderisca a quell’ideologia mi sembra ingeneroso e un pochino intollerante”.

La Carfagna non fa sconti a Giorgia Meloni e Matteo Salvini: “Attenti a togliere cittadinanza alla cultura popolare, liberale, garantista”, argomenta la Carfagna, “quella da cui provengo e che non ho rinnegato, neanche quando il vento spirava forte in direzione contraria, negandone il valore, la dignità e la credibilità per sfidare le sinistre. Chi lo ha detto che il sovranismo è l’unica alternativa possibile alla sinistra? La storia italiana dimostra che questa convinzione è senza fondamento. Una politica europeista, liberale, garantista e popolare non solo può e deve sfidare la sinistra”, conclude Mara, “ma è indispensabile alla destra per vincere e governare.