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Napoli – Ieri sera, giovedì 6 giugno, Maurizio Casagrande si è esibito al Teatro Diana, nel suo spettacolo La Musica mi gira intorno, per una nobile causa, sostenendo col suo lavoro la Mission Rotary “End Polio Now” a cui i proventi della serata sono andati interamente.

Gli chiedo di concedermi un’intervista e lui accetta di buon grado. Lo incontro ad un’ora dall’inizio dello spettacolo, mentre sta provando. Arrivo in platea nel momento in cui sta suonando, passando con disinvoltura dalla tastiera alla chitarra, mi accoglie con una battuta e la sua simpatia dilagante, per proseguire alla batteria, lasciandomi a bocca aperta per questo lato di Maurizio che non conoscevo. Mi chiede qualche minuto di pazienza ed io accetto volentieri, per godermi la visuale privilegiata delle prove. Poi mi invita a raggiungerlo sul palco e mentre lo ringrazio per la disponibilità mi confida, con un grande sorriso che quella, non deve mancare mai. Salgo sul palco, accompagnata dalle note della celebre Hey Jude, lo seguo dietro le quinte dove saluta i tantissimi amici venuti a vederlo, scherza con loro raccontando alcuni aneddoti sul papà, il grande Antonio Casagrande, poi tra un caffè ed un tramezzino, mi dedica il suo tempo per la nostra chiacchierata. Non posso fare a meno di iniziare con la frase che ha dato a Maurizio, l’idea per lo spettacolo: Un uomo senza passato è un uomo che non ha futuro.

Il tuo passato è profondamente legato alla musica e mi chiedo, quanto della tua passione ha contribuito a rendere Maurizio quello che è oggi?

“In tutto – mi risponde – mi ha sempre aiutato anche nel mio lavoro di attore, nell’interazione con chi mi affianca nella recitazione, do i tempi e le tonalità e compenso con i miei interventi per dare ritmo alla scena”.

Poi mi spiega che il passato non deve essere una trappola, uno scoglio a cui ancorarsi, ma radici, qualcosa di profondo su cui fare affidamento per poter volare in alto, il retaggio culturale della sua città e quello musicale ed artistico sono le sue radici. So che l’incontro con la recitazione è stato fortuito, credi che indipendentemente da ciò che volevi fare all’inizio, il destino avesse in serbo per te la recitazione?

“Credo che quando hai un talento non hai bisogno di cercarlo, sarà questo che ti verrà a trovare” .

Per fortuna, aggiungo io! Ironizzo poi su quella parte della sua vita in cui, nel pieno di una crisi lavorativa si dedica al Bowling con importanti risultati, così scherzo con lui e gli chiedo: È stato un po’ come darsi all’Ippica o qualunque cosa una persona geniale come te si metta a fare, gli riesce naturalmente bene?

“ Il segreto – mi dice – è la Passione, quando affronti le cose con passione e grinta, niente può fermarti”

Parliamo della collaborazione con Stefano Sarcinelli e Francesco Paolantoni, è con loro che scopri la tua vera inclinazione, fare l’attore comico, poi l’incontro con Vincenzo Salemme ti consacra definitivamente al successo, visti i dubbi che ti hanno accompagnato durante gli anni della tua carriera, circa le tue attitudini, ora sei convinto di essere un attore, anzi, un grande attore?

“Ora so di essere un attore, non so se grande, non saprei neanche definire cosa significhi essere un grande attore, so solo che in molti mi ritenevano un attore classico, adatto solo a ruoli seri, Tato Russo mi disse che non facevo ridere, sono contento di averlo smentito!”

Chiedendogli dei suoi riferimenti mi dice che la scuola migliore è quella inglese

“Del resto l’Inghilterra è la patria del teatro, vedi Shakespeare, le interpretazioni e la scrittura erano di livelli altissimi, anche se le storie, diciamocelo, erano un po’ delle telenovelas, anzi delle vere e proprie sceneggiate napoletane con tanto di Iss, Ess e ‘O Malamente!”

Se le tue grandi passioni, la batteria e la recitazione fossero una la moglie e una l’amante, come attribuiresti i ruoli?

“L’ideale è avere una moglie/amante, far convivere in una gli aspetti di entrambi, diversamente avresti delle parti incomplete e faresti un torto all’una e all’altra, non potrei dire che la recitazione è più importante senza tradire la batteria! E poi ho troppo rispetto per le donne, loro mi affiancano sempre in tutti i ruoli, perché la loro prospettiva per me è determinante, sono portatrici di una luce che le rende veramente speciali”

Questo tuo spettacolo è un viaggio nel tuo passato e in quello di tutti noi, grazie al potente mezzo evocativo della musica .

“Si – interviene – ma lo considero soprattutto una bella serata in compagnia di amici, dove ci si diverte e dove, grazie a tante indimenticabili canzoni, si fa un tuffo nei ricordi di intere generazioni.”

Ma guardando indietro bisogna imparare ad essere indulgenti verso la versione più giovane di noi – aggiungo – se tu potessi parlare con quel giovane Maurizio, incerto ed appassionato, cosa gli diresti?

“Gli direi – Hai visto? Non c’era nulla di cui preoccuparsi, anche quello che sembrava un ostacolo si è trasformato in opportunità, quindi, non ti fermare mai!”

Immaginiamo un’umanità futura che ha smarrito il patrimonio universale canoro, se ognuno potesse lasciare in una capsula del tempo solo tre canzoni che ci raccontano, tu quali sceglieresti?

“Mi viene in mente la canzone su cui ho costruito lo spettacolo, Rosanna dei Toto, una sfida per chi suona la batteria, un brano che volevo assolutamente imparare a suonare, ci sono riuscito guardando un tutorial, poi mi sono chiesto –  e adesso che ci faccio? Ci costruisco uno spettacolo! –  Ma in realtà non saprei e non potrei scegliere tra la vastità delle canzoni, io ascolto anche quelle che non mi piacciono, perché sono comunque legate a dei ricordi.”

Quali sono i tuoi piani per il prossimo futuro? O meglio quali ricordi vuoi costruire per il Maurizio di domani?

“Voglio continuare a fare quello che sto facendo e ai giovani, troppo spesso arrendevoli alle prime difficoltà e troppo confusi, dico di non rimanere eterni studenti, se scegliete una strada, impegnatevi in tutti i modi, fino in fondo, non smettete mai di migliorarvi. Ma c’è soprattutto un progetto che sogno di realizzare: fare un film da regista!”

Maurizio è un grande artista e lo è proprio perché è una persona umile, concreta, vera, lo ringrazio augurandogli di realizzare tutti i suoi sogni, poi scappo in platea, non voglio perdermi lo spettacolo!

Emanuela Zincone